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Elezioni Regionali 2025

Edmondo Cirielli e Forza Italia, storia di un rapporto difficile (che peserà sulla corsa alle Elezioni in Campania)

Per Edmondo Cirielli, candidato alla Regione Campania il centrodestra campano si mostra compatto ma non lo è.
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Al centro Edmondo Cirielli. A sinistra Fulvio Martusciello, a destra Maurizio Gasparri
Al centro Edmondo Cirielli. A sinistra Fulvio Martusciello, a destra Maurizio Gasparri
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Ora che Edmondo Cirielli, viceministro agli Esteri e maggiorente di Fratelli d'Italia, è candidato ufficiale del centrodestra alle prossime Elezioni Regionali in Campania tocca capire come mai, soprattutto negli ultimi giorni, alcuni pezzi grossi di uno dei partiti di coalizione, Forza Italia, si sono divertiti a seminare trappole e dubbi sul percorso, già lento e accidentato, che ha portato alla candidatura del generale dei carabinieri di Nocera Inferiore, l'uomo che sogna di istituire il «Principato di Salerno».

È risaputo che Cirielli non piaccia a Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato. Nell'ultima fase Gasparri ci ha provato a indicare ancora una volta «un candidato civico», anche se il centrodestra aveva bruciato tutti i nomi possibili, dal prefetto di Napoli Michele Di Bari ai due Rettori Matteo Lorito ("Federico II") e Gianfranco Nicoletti ("Vanvitelli) fino al capo della Zes del Sud Giosy Romano e all'imprenditore Costanzo Jannotti Pecci. «Siamo più propensi all'allargamento verso la società civile» diceva Gasparri. Che poi nelle ultime ore ha mollato la presa: «Quella di Cirielli è una delle ipotesi possibili» ha concluso.

Fin dalle correnti che all'epoca di Alleanza Nazionale e del Popolo delle Libertà portarono – non senza strappi – a Fratelli d'Italia, Cirielli è parte di Destra Sociale, i duri e puri che avevano come riferimenti l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno e l'ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace. Gasparri invece era in Destra Protagonista, la corrente maggioritaria dei fu "colonnelli" di An, Ignazio La Russa,Gasparri e i campani Italo Bocchino e Mario Landolfi.  Dalla pattuglia di questi "berluscones" – così li definivano per la loro vicinanza al Cavaliere – poi Gasparri fece il salto in Forza Italia.

L'altro con cui sicuramente Cirielli non ha un buon rapporto è Fulvio Martusciello, napoletano, potente capo delegazione forzista al Parlamento europeo che per mesi ha sapientemente tessuto le lodi di qualsiasi nome alternativo alle Regionali campane. Candidati che tuttavia, avendo "fiutato" la possibile sconfitta (i sondaggi elettorali sono piuttosto netti, ad oggi) sono scappati. Da quando poi sono emerse le ormai note chat di Fratelli d'Italia, pubblicate nel libro del giornalista del Fatto Quotidiano Giacomo Salvini,  conversazioni in cui Cirielli si lascia andare ad epiteti piuttosto netti e coloriti sui compagni di coalizione forzisti («Forza Italia e Berlusconi sono banditi e ladri») da allora Martusciello pretende pubblica ammenda da Cirielli. Cosa che difficilmente avverrà.

In casa Fdi Cirielli gode ovviamente dell'appoggio di Giorgia Meloni ed ha un buon rapporto con Ignazio La Russa: ad agosto fu il presidente del Senato a officiare il matrimonio tra tra il viceministro degli Esteri e Maria Rosaria Campitello, attuale capo dipartimento Prevenzione al ministero della Salute. Cirielli non ha lo stesso rapporto con un altro pezzo grosso del partito, il responsabile nazionale di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli.

Dall'altra parte, invece, ovvero nel centrosinistra, l'avversario più acceso di Cirielli potrebbe paradossalmente non essere il candidato di centrosinistra Roberto Fico – che ha tutto l'interesse a non fare mai il nome del competitor, meno conosciuto di lui –  bensì il governatore uscente Vincenzo De Luca. De Luca è avvelenato sia con Cirielli che con la moglie (per la bocciatura del piano salute della Regione Campania da parte del ministero) e di recente è stato pure querelato dal viceministro. Proprio oggi lo "sceriffo" ha commentato epigrafico l'annuncio della candidatura: «Cirielli è candidato? Sono commosso».

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