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Detenuto ferisce due poliziotti nel carcere di Salerno e poi muore di infarto in ospedale

Un detenuto del carcere di Salerno, con problemi psichiatrici, ha ferito due agenti della Penitenziaria ed è morto poco dopo in ospedale, stroncato da un infarto.
A cura di Nico Falco
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Un detenuto del carcere di Salerno è morto per un infarto in ospedale, dove era stato portato a seguito di un malore che lo aveva colto mentre aggrediva un agente della Polizia Penitenziaria; l'uomo, un 50enne italiano, a quanto risulta era affetto da problemi psichiatrici. A diffondere la notizia è stato Giuseppe Del Sorbo, segretario nazionale dell'Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp). Nello stesso ospedale sono stati trasportati anche il poliziotto aggredito e il collega intervenuto in sua difesa; il primo ha riportato un grave trauma cranico, l'altro ferite da taglio alle mani. Sul decesso del detenuto è stata aperta una indagine della magistratura.

Il 50enne, ricostruiscono i sindacalisti, si è scagliato contro uno dei poliziotti in servizio brandendo un coltello rudimentale. È stato bloccato grazie all'intervento di un altro agente che, nel tentativo di fermarlo e disarmarlo, è rimasto ferito alle mani con la lama. Il detenuto si è sentito durante l'intervento; nonostante l'immediato soccorso e il trasporto al Ruggi d'Aragona di Salerno è deceduto poco dopo, sarebbe stato stroncato da un infarto.

"Ci sono troppi detenuti psichiatrici all'interno delle carceri – sostengono Del Sorbo e Giuseppe Moretti, presidente dell'Uspp – lo abbiamo già denunciato al Ministro, nell'ultima manifestazione di protesta a Roma. Quest'ultimo episodio dimostra che la chiusura degli Opg ha destabilizzato il circuito penitenziario ordinario. Pochi sono gli strumenti di sostegno per questi soggetti che andrebbero presi in carico dalla sanità regionale. Invece rimangono in carcere gravando sull'operato della polizia penitenziaria che a Salerno è mancante di 40 unità".

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