Covid Campania, ristoranti e bar chiusi alle 23: i gestori scendono in piazza contro l’ordinanza

L'ordinanza della Regione Campania, la numero 77, con la quale il governatore Vincenzo De Luca ha disposto notevoli restrizioni alla cosiddetto movida, prescrivendo la chiusura di bar e ristoranti alle 23 (alle 24 il venerdì e il sabato), sta stretta ai gestori di tali attività commerciali, che temono forti ripercussioni economiche. Ecco perché venerdì 9 ottobre, alle ore 11, i rappresentanti della categoria scenderanno in piazza, dando vita ad una manifestazione organizzata dai vertici di Confcommercio, Fipe, Silb. "Dopo che i numerosi appelli al dialogo lanciati al presidente De Luca caduti nel vuoto. Una decisione difficile ma che si è resa necessaria per contrastare una decisione unilaterale che rischia di essere un colpo mortale per il settore dopo mesi di sacrifici. Una decisione oltretutto incomprensibile alla luce dei rischi che queste chiusure possono comportare proprio per la salute dei cittadini. La chiusura alle 23 inevitabilmente provocherà assembramenti serali all'uscita di bar e ristoranti difficilmente controllabili" ha spiegato Pasquale Russo, direttore generale di Confcommercio.
"Chiediamo dunque ancora una volta al presidente De Luca di revocare questa decisione e di concordare con le associazioni di categoria i prossimi passi – continua Russo -. È un provvedimento inutile e dannoso, che costringerà molte imprese a chiudere e tante altre a rimettere in cassa integrazione il personale. Dalla fine di maggio, quando hanno riaperto i pubblici esercizi, per ben tre mesi non vi e' stato alcun incremento dei contagi, segno che non e' certo l'attività di bar e ristoranti a facilitare la diffusione del virus. Gli esercizi pubblici devono rispettare regole rigorose di igiene e distanziamento che li rendono una garanzia di contenimento del Covid, al contrario di quanto si vuol far credere".