Napoli, il barista del Vomero disperato coi vigili: “Non posso più mettere il piatto a tavola”

“Io non me la prendo con voi, ma devo portare il piatto a tavola. Dopo le 11 non si possono vendere le bevande, neanche il caffè. Spiegateci perché siamo aperti, per vendere l’acqua? Siamo esausti”. Si è sfogato così Alessandro Carlino titolare della caffetteria in via Luca Giordano al Vomero, nota strada dello shopping del quartiere collinare, con i vigili urbani impegnati nei controlli anti-Covid. L’ordinanza regionale 98 del governatore Vincenzo De Luca di sabato scorso, il divieto di vendita e di consumo di bevande, anche non alcoliche come un caffè, dopo le ore 11 e ha disposto la zona arancione in Campania, fino a domani, 23 dicembre, mentre il Governo nazionale aveva previsto invece la zona gialla. La scena è stata ripresa in un video di un passante diventato subito virale. Sono in tanti infatti i commercianti che soffrono per “Noi abbiamo grande rispetto per le forze dell’ordine – precisa Carlino, contattato da Fanpage.it – che si trovano a fronteggiare questa emergenza sia sanitaria che economica e che fanno solo il loro lavoro. La mia protesta è rivolta al fatto che siamo stati abbandonati dalle istituzioni”.
Il commerciante: “Abbandonati dalle istituzioni”
“L’ordinanza della Regione – spiega Carlino – ha posto una ulteriore restrizione. Dopo le 11 non è possibile vendere né consumare in strada alcolici e non alcolici, solo l’acqua. I ristori non coprono nulla. Le casse integrazioni non arrivano e i dipendenti sono alla sbando. In più ci hanno tolto questi 4 giorni che per noi erano fondamentali. Siamo a pezzi”. Il l video risale alla mattina di ieri, lunedì 21 dicembre, ed è diventato subito virale, raggiungendo centinaia di migliaia di visualizzazioni. I vigili urbani non hanno fatto una multa, si è trattato solo di uno sfogo del negoziante. “Il problema – aggiunge Carlino – è che la zona arancione è arrivata a sorpresa, perché noi eravamo sicuri di essere gialli. Ma è come se fosse una zona rossa mascherata, perché dopo le 11 si vieta di vendere e di consumare in strada anche il caffè. Noi possiamo fare solo consegne a domicilio, oppure vendere cibo da asporto nelle confezioni. Anche i clienti non sono ben informati perché queste ordinanze contraddittorie creano confusione”.
Una situazione che purtroppo grava sulle attività commerciali, già costrette a fare i conti con la crisi per il Coronavirus di questi mesi e che speravano in una boccata d’ossigeno almeno nei giorni prima di Natale. Le proteste dei ristoratori e dei gestori dei bar, però, non sono valse a nulla. Nonostante diversi blocchi stradali sul Lungomare di Napoli nel weekend, Palazzo Santa Lucia ha deciso di non ritirare l’ordinanza, ma ha assicurato che ci saranno comunque dei ristori per i commercianti che hanno sostenuto delle spese di approvvigionamento, dietro esibizione delle fatture di acquisto.