video suggerito
video suggerito
Covid 19

Napoli, il barista del Vomero disperato coi vigili: “Non posso più mettere il piatto a tavola”

Lo sfogo del barista Alessandro Carlino con i vigili urbani: “Io non me la prendo con voi, ma devo portare il piatto a tavola. Dopo le 11 non si possono vendere le bevande, neanche il caffè. Spiegateci perché siamo aperti, per vendere l’acqua? Siamo esausti. Le istituzioni ci hanno abbandonati. I ristori non bastano. Anche i clienti confusi da norme contraddittorie”.
A cura di Pierluigi Frattasi
11.194 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

“Io non me la prendo con voi, ma devo portare il piatto a tavola. Dopo le 11 non si possono vendere le bevande, neanche il caffè. Spiegateci perché siamo aperti, per vendere l’acqua? Siamo esausti”. Si è sfogato così Alessandro Carlino titolare della caffetteria in via Luca Giordano al Vomero, nota strada dello shopping del quartiere collinare, con i vigili urbani impegnati nei controlli anti-Covid. L’ordinanza regionale 98 del governatore Vincenzo De Luca di sabato scorso, il divieto di vendita e di consumo di bevande, anche non alcoliche come un caffè, dopo le ore 11 e ha disposto la zona arancione in Campania, fino a domani, 23 dicembre, mentre il Governo nazionale aveva previsto invece la zona gialla. La scena è stata ripresa in un video di un passante diventato subito virale. Sono in tanti infatti i commercianti che soffrono per “Noi abbiamo grande rispetto per le forze dell’ordine – precisa Carlino, contattato da Fanpage.it – che si trovano a fronteggiare questa emergenza sia sanitaria che economica e che fanno solo il loro lavoro. La mia protesta è rivolta al fatto che siamo stati abbandonati dalle istituzioni”.

Il commerciante: “Abbandonati dalle istituzioni”

“L’ordinanza della Regione – spiega Carlino – ha posto una ulteriore restrizione. Dopo le 11 non è possibile vendere né consumare in strada alcolici e non alcolici, solo l’acqua. I ristori non coprono nulla. Le casse integrazioni non arrivano e i dipendenti sono alla sbando. In più ci hanno tolto questi 4 giorni che per noi erano fondamentali. Siamo a pezzi”. Il l video risale alla mattina di ieri, lunedì 21 dicembre, ed è diventato subito virale, raggiungendo centinaia di migliaia di visualizzazioni. I vigili urbani non hanno fatto una multa, si è trattato solo di uno sfogo del negoziante. “Il problema – aggiunge Carlino – è che la zona arancione è arrivata a sorpresa, perché noi eravamo sicuri di essere gialli. Ma è come se fosse una zona rossa mascherata, perché dopo le 11 si vieta di vendere e di consumare in strada anche il caffè. Noi possiamo fare solo consegne a domicilio, oppure vendere cibo da asporto nelle confezioni. Anche i clienti non sono ben informati perché queste ordinanze contraddittorie creano confusione”.

Una situazione che purtroppo grava sulle attività commerciali, già costrette a fare i conti con la crisi per il Coronavirus di questi mesi e che speravano in una boccata d’ossigeno almeno nei giorni prima di Natale. Le proteste dei ristoratori e dei gestori dei bar, però, non sono valse a nulla. Nonostante diversi blocchi stradali sul Lungomare di Napoli nel weekend, Palazzo Santa Lucia ha deciso di non ritirare l’ordinanza, ma ha assicurato che ci saranno comunque dei ristori per i commercianti che hanno sostenuto delle spese di approvvigionamento, dietro esibizione delle fatture di acquisto.

11.194 CONDIVISIONI
32842 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views