Coronavirus, “in quarantena dopo vacanza in Spagna, aspetto il tampone da 6 giorni”

“Siamo rientrati dalla Spagna il 12 agosto scorso e siamo chiusi in casa da 6 giorni, con le nostre due figlie, aspettando che l'Asl Napoli 3 Sud venga a farci il tampone. Mia moglie è spagnola e siamo entrambi infermieri. Siamo stati a Malaga, una zona con pochi casi di Coronavirus, e abbiamo sempre portato le mascherine durante la vacanza. Stiamo bene, non abbiamo sintomi riconducibili al Covid19. Ma nessuno viene a controllarci da quasi una settimana, nonostante ripetuti solleciti”. È un fiume in piena Antonio Russo, di professione infermiere dell'Ospedale Cardarelli in un reparto di urgenza e residente a Castello di Cisterna, in provincia di Napoli.
Russo, in vacanza nella penisola iberica con la moglie, anche lei infermiera in un poliambulatorio specialistico a San Giovanni a Teduccio, e le due figlie, è rientrato il 12 agosto scorso all'aeroporto di Capodichino, esattamente il giorno dopo la pubblicazione dell'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che obbliga al tampone chi rientra da alcuni Paesi, come la Spagna, e dell'ordinanza numero 68 del governatore Vincenzo De Luca, che ha imposto ai residenti in Campania che rientrano dall'estero l'obbligo di segnalazione all'Asl entro 24 ore e la quarantena a casa per 14 giorni nell'attesa dell'esito negativo del tampone, pena denuncia e multa di 1000 euro. “Da giorni chiamiamo per poter avere il tampone senza risposta – commenta Russo – Solo oggi ci hanno detto che passeranno stasera, a distanza di 6 giorni. Il paradosso è che mentre noi siamo costretti a non andare a lavorare, i turisti spagnoli che erano con noi in aereo sono in giro presumibilmente per godersi le vacanze nella nostra bella Campania”.
Come avete appreso dell'ordinanza?
“Noi siamo stati a Malaga, una regione della Spagna poco colpita, non è come la Catalogna dove ci sono molti casi. Abbiamo sempre indossato la mascherina perché in Spagna è obbligatoria. Siamo tornati mercoledì 12 agosto alle ore 10 all'Aeroporto di Capodichino. Abbiamo saputo da alcuni nostri familiari che la sera prima era stata firmata l'ordinanza regionale. Quando siamo arrivati all'Aeroporto di Capodichino non c'è stato alcun controllo, c'era solo un termoscanner all'uscita. Quando siamo arrivati in Spagna il 22 luglio, invece, la compagnia aerea ci ha avvisati che avremmo dovuto compilare dei questionari e quando siamo atterrati ce li hanno chiesti e fatti firmare e ci hanno misurato la temperatura con gli scanner, prima di farci andare via”.
Cosa è successo poi?
“Il giorno dopo il rientro a Napoli, giovedì 13, abbiamo fatto la denuncia all'Asl Napoli 3 Sud, io e mia moglie e 2 bimbe di 5 e 7 anni. La Uopc di Marigliano ci aveva garantito che in 24-48 ore sarebbe arrivata a farci il tampone a casa. Ma sono passati 6 giorni e non si è visto nessuno. Intanto abbiamo avvisato il nostro medico curante che l'ha comunicato all'Inps e sono partiti i giorni di malattia e noi abbiamo comunicato che eravamo in quarantena anche ai rispettivi datori di lavoro. Ad oggi non abbiamo alcun sintomo, siamo sicuri che i nostri tampono saranno negativi. Ma intanto siamo chiusi in casa da 6 giorni”.
Come fate per approvvigionarvi?
“Castello di Cisterna è adiacente a Pomigliano e per fortuna ci sono molti supermercati che fanno la consegna a domicilio. Ma non è solo questo il problema”.
Che altro c'è?
“Io ho un papà di 83 anni invalido al 100 per cento che vive da solo a Napoli. Non è autosufficiente ed ha bisogno di aiuto e io non posso darglielo perché sono costretto in quarantena”.
Cosa chiede alle istituzioni?
“Da operatore sanitario, so come è difficile gestire una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo, ma credo che bisogni strutturare le misure che facciano sì che non si stia chiusi in casa per tanti giorni. Questo problema riguarda anche altri colleghi degli ospedali che stanno rientrando dalle vacanze. Rischiamo di avere i reparti sguarniti. L'Asl Napoli 1 ha realizzato un punto per fare i tamponi nella sede del Frullone, perché non fa altrettanto anche l'Asl Napoli 3? All'aeroporto di Fiumicino si fa il tampone all'arrivo. Perché non si fa altrettanto a Capodichino? Il Covid19 non è scoppiato da una settimana, ma da febbraio, perché non si è programmata in anticipo la stagione estiva? Bisogna salvaguardare la libertà delle persone oltre alla salute”.