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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

“Coca-Cola è con Israele e contro Gaza, via dai distributori del Comune di Napoli”: la petizione dei dipendenti

Circa 150 dipendenti del Comune di Napoli, in una petizione, hanno chiesto di eliminare la Coca-Cola dai distributori di Palazzo San Giacomo. L’assessore al Welfare Luca Trapanese si è mostrato a favore della richiesta.
A cura di Valerio Papadia
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Con la manifestazione nazionale dello scorso 22 settembre, non si fermano le proteste in tutto il Paese per dire basta al genocidio in atto a Gaza e in Palestina da parte di Israele e, ormai, riguardano e colpiscono diversi ambiti. A Napoli, ad esempio, circa 150 dipendenti del Comune hanno chiesto, con una petizione rivolta all'amministrazione comunale, che venga eliminata la Coca-Cola dai distributori automatici di Palazzo San Giacomo: il colosso americano del food and beverage è da tempo al centro di polemiche, in quanto ritenuto sostenitore e finanziatore di Israele. Coca-Cola ha, tra le altre cose, anche una presenza diretta sul territorio campano, dal momento che uno dei suoi stabilimenti sorge a Marcianise, nella provincia di Caserta.

Nel testo della petizione rivolta al Comune di Napoli, si legge come l'azione di boicottaggio sia rivolta a quei "prodotti di aziende coinvolte, direttamente o indirettamente, nella violazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, in primo luogo i prodotti a marchio Coca Cola". Come hanno spiegato ancora i promotori, l'iniziativa rientra nel Movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) che si pone l'obiettivo di contrastare il genocidio a Gaza e chi lo finanzia.

L'assessore Trapanese: "Iniziativa importante"

La petizione dei dipendenti del Comune di Napoli ha riscosso l'approvazione dell'assessore comunale al Welfare, Luca Trapanese. È un'iniziativa importante – ha affermato Trapanese – che va presa in considerazione assolutamente. L'Amministrazione mi ha chiesto di ascoltare i dipendenti. Credo che sia una cosa che vada fatta, quindi la sosterrò personalmente, è un piccolo gesto che può essere sicuramente educativo culturalmente, a partire da Napoli, per far capire soprattutto che molti prodotti che noi utilizziamo sono complici anche di tragedie che vediamo nei social o in televisione".

No agli stand di Teva al PharmExpo 2025 a Napoli

Per l'occasione, i promotori dell'iniziativa hanno chiesto di contrastare anche un'altra azienda, in questo caso proprio israeliana: si tratta di Teva Pharmaceutical Industries, multinazionale attiva nel settore farmaceutico. I sostenitori della petizione hanno chiesto che gli stand della Teva non siano presenti al PharmExpo 2025, fiera farmaceutica che si svolgerà alla Mostra d'Oltremare di Napoli a partire dal prossimo 24 ottobre.

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