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Emergenza lavoro

“Cerco lavoro da 1.800 euro al mese”: la provocazione del giovane emigrato napoletano

Un ragazzo napoletano pubblica provocatoriamente sui social una richiesta di lavoro in Italia chiedendo gli stessi compensi che percepisce in Germania. E la polemica è servita.
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Andarsene o restare? Pagare lo scotto dell'addio alla città che ami o il prezzo di restare in un posto che non fornisce occasioni di lavoro? Sempre più ragazzi scelgono di lasciare Napoli e la Campania per andare a cercare lavoro fuori regione o fuori Italia: i dati dell'emigrazione giovanile nell'ultimo decennio sono impietosi. Ma chi va via trova quello che cerca?

In mesi in cui è forte la polemica sulla carenza di manodopera nelle attività, ristoranti, bar, alberghi in particolare e sul Reddito di cittadinanza che secondo alcuni favorirebbe questo processo e il cosiddetto  "lavoro in nero", c'è chi cerca di mostrare in un modo molto semplice qual è il problema "visto da fuori".

Basta una provocazione per scatenare la polemica, come fa Pasquale, ventenne napoletano, studi all'istituto Alberghiero e ora impiegato come cuoco in una attività ricettiva in Germania, nell'area che si affaccia sul mar Baltico.

Pasquale scrive su un gruppo Facebook del suo quartiere un messaggio all'apparenza semplice:

Cerco lavoro con paga mensile di minimo 1.800 euro sotto contratto, orari di lavoro: 8 ore come stabilito dall'istituto nazionale del lavoro, sono un ragazzo con molta volontà zona Ponticelli….

Sotto il post di richiesta di lavoro, il putiferio: cento, duecento messaggi in replica. Alcuni hanno capito il senso della sortita, altri no. Fanpage.it ha chiesto al ragazzo che ha confermato:

La mia era una richiesta per vedere il mio paese in che condizioni era, ma più che altro per vedere la reazione delle persone di fronte ad una richiesta di lavoro "normale".

Il giovane ha mostrato anche il suo attuale contratto in Germania e le cifre effettivamente sono le stesse che ha chiesto nel messaggio.

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Qualcuno racconta la sua esperienza, come Luigi, che spiega: «Questi dovrebbero essere gli orari e le paghe normali anzi… io sto in Austria ed a questi orari ti pagano anche molto di più con 3 giorni di festa a settimana. Siamo noi che siamo rimasti indietro anni luce».

Ma altri non sono d'accordo: «Cosa hai imparato prima di pretendere 1.800 euro al mese? – lo attacca Roberta -. Oggi pretendono 1.800 euro al mese ma ne producono 500 a fine mese. Calcolano la presenza delle ore di lavoro …. e basta perché l'obiettivo è prendere il reddito di cittadinanza».

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