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Castel dell’Ovo riaperto dopo i crolli: “Sgretolato da vento e mare”

Gli operai della Napoli Servizi hanno completato i lavori sul Castello. La società: “Crolli dovuti al deterioramento per gli agenti atmosferici”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Ha riaperto oggi al pubblico il Castel dell'Ovo, chiuso dopo nuovi crolli di calcinacci dalla facciata principale avvenuti due giorni fa. Il castello del Borgo Marinari era già stato interessato da distacchi di pietre lo scorso marzo ed era stato chiuso per lavori urgenti. Il problema adesso si è riproposto. Sul posto sono arrivati gli operai e i tecnici della Napoli Servizi che hanno eseguito dei lavori urgenti di messa in sicurezza sulla facciata principale. In pratica hanno rimosso le pietre distaccate in procinto di crollare e poi hanno verificato l'intera facciata dell'ingresso principale.

I motivi dei crolli: "Vento e salsedine"

Stamattina si è tenuta una nuova riunione con i tecnici di Napoli Servizi. Quali sono i motivi dei crolli? "Il principale – spiegano dalla società partecipata multiservice – è il deterioramento dei materiali dovuto alla continua erosione e agli agenti atmosferici". In pratica, il vento misto alla salsedine marina che si abbatte costantemente sulla antica struttura, sgretolandola poco a poco.

Il castello sarà oggetto di un monitoraggio continuo da parte degli esperti, per prevenire ulteriori crolli. Il Castel dell'Ovo è una delle mete turistiche più apprezzate della città, oltre che dalle coppie di sposi che scelgono proprio questa meta per gli shooting fotografici del matrimonio. Particolarmente spettacolari quelli girati sulla terrazza panoramica. Il castello ospita anche spesso mostre di arte e convegni culturali. Essendo esposto alle intemperie, però, visto che si trova proprio sul mare, è più soggetto ad effetti di deterioramento. Il castello è costruito peraltro con mattoni di tufo, un materiale poroso ed estremamente friabile, che si sgretola facilmente se non intonacato.

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