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Carne scaduta venduta con l’etichetta nuova: sequestri dei Nas in provincia di Napoli

I carabinieri del Nas hanno effettuato specifici controlli in supermercati e ipermercati del Napoletano; sospese 8 attività, sequestrate 21 tonnellate di merce.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio.
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Quando veniva superata la data di scadenza, la carne veniva incartata nuovamente, veniva apposta una nuova etichetta coi dati "aggiornati" e tornava nel banco della vendita. È una delle pratiche irregolari, e potenzialmente pericolose per la salute, che hanno scoperto i carabinieri del Nas nell'ambito di un servizio di controllo che ha coinvolto numerosi negozi tra Napoli e provincia; complessivamente sono finiti sotto sequestro 21 tonnellate di alimenti e otto attività sono state sospese.

La carne tornava nel banco con la nuova etichetta

Le ispezioni sono state svolte in meno di un mese, a settembre, e hanno riguardato attività di tutte le dimensioni, dai piccoli supermercati agli ipermercati di tutte le catene. In diverse occasioni i militari hanno riscontrato il "trucchetto" per la carne, che veniva venduta oltre la data di scadenza originaria apponendo una nuova etichetta.

Nel bilancio dei sequestri anche bottiglie di alcol con etichette dubbie e pane che veniva rivenduto in sacchi di carta per farina e non tracciato, quindi in violazione delle norme secondo cui in Campania il pane deve essere venduto imbustato se il supermercato non panifica. Sequestrati anche impasti conditi e pietanze cucinate.

Controlli nei supermercati: sospese 8 attività

Tra le irregolarità più frequenti, quelle relative alla tracciabilità degli alimenti, alle procedure di autocontrollo aziendale e alle carenze igienico sanitarie e strutturali, in molti casi aggravate dalla presenza di insetti nelle aree della preparazione, dello stoccaggio e della somministrazione degli alimenti. I carabinieri hanno effettuato, nel corso dei controlli, diversi campionamenti su olio, uova e conserve vegetali, anche in relazione ai recenti casi di botulismo.

Le violazioni rilevate hanno portato a sanzioni amministrative per un totale di circa 81mila euro. Il valore delle attività sottoposte a vincolo ammonta a circa un milione e mezzo di euro, mentre quello della merce sequestrata è di circa 350mila euro.

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