“Cane legato e picchiato al Vomero”, il Comune dopo l’allarme social: “Nessun maltrattamento”

Non ci sono segni di maltrattamento, il cane è registrato all'Anagrafe canina e la gestione da parte dei proprietari è idonea: il Comune di Napoli chiude nettamente la querelle che, alimentata da un video diffuso nei giorni scorsi sui social, si è innescata intorno ad una donna residente nel quartiere collinare del Vomero, accusata di maltrattare sistematicamente il proprio volpino e di farlo sul davanzale di una finestra, quindi visibile dalla strada.
Il caso era già seguito dall'associazione Animal Day, che aveva spiegato che quelli che erano stati interpretati come maltrattamenti erano, in realtà, l'unico modo per tenere fermo il cane per somministrargli le terapie per una otite cronica evitando di ricorrere a ripetute sedazioni che potrebbero nuocergli.
Il Comune di Napoli: "Nessun segno di maltrattamento"
Della vicenda, a seguito delle segnalazioni, si sono interessati il Servizio Tutela dell’Ambiente, della Salute e del Paesaggio e la Garante dei Diritti degli Animali. Dal sopralluogo effettuato dai Servizi Veterinari Pubblici dell’Asl Napoli 1 Centro, si legge in una nota diffusa dal Comune di Napoli, è emerso che "il cane è registrato all’Anagrafe canina, è gestito in maniera adeguata dai proprietari e non presenta segni riferibili a maltrattamento o ad una gestione non idonea".
Il video sui social dei presunti maltrattamenti
Il video, ripreso da un passante, era circolato sui social nei giorni. E, in effetti, c'erano tutti gli ingredienti perché diventasse velocemente virale: nelle immagini si vedeva il cagnolino bloccato sul davanzale, con la bocca tenuta chiusa con un nastro. La didascalia ha fatto il resto: "C'è una signora che lega i cani alla finestra, gli chiude la bocca con lo spago e con una cucchiarella lo picchia e lo pulisce con forza fino a fargli uscire il sangue".
Il video è stato rilanciato anche dall'onorevole Francesco Emilio Borrelli (che ha aggiunto che avrebbe interessato le autorità per chiarire questa vicenda) ed è rimbalzato su numerose bacheche e gruppi animalisti, privo del reale contesto e corredato solo dalla didascalia, ricca di particolari non riscontrati ma adatti per infiammare gli animi.
Gli insulti davanti all'abitazione della signora
Nonostante l'intervento di associazioni animaliste, dei carabinieri e dell'Asl, con relative verifiche sulle condizioni del cane e "assoluzione" della signora dall'infamante accusa, il passo successivo è stata la protesta davanti all'abitazione. Anche questa documentata sui social.
Un centinaio di cittadini, convinti che ci fossero realmente dei maltrattamenti e che la signora proseguisse indisturbata, si sono radunati davanti a quella finestra il 15 ottobre, sono rimasti lì per ore e una trentina di loro sono anche entrati nel palazzo, bussando con insistenza a porta e citofono, con l'obiettivo di "salvare il cane". Il tutto condito da insulti e slogan urlati dalla strada.
E la situazione potrebbe non chiudersi qui (nemmeno dopo i controlli del Comune): una manifestazione è stata organizzata per mercoledì, 22 ottobre, dall'attivista animalista Enrico Rizzi, di nuovo davanti all'edificio del Vomero, "per chiedere il sequestro del cane seviziato".