Campania, confermata la zona gialla Covid per la prossima settimana
La Campania resta in zona gialla per la prossima settimana: i dati del monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità riferiscono che la nostra regione ha un indice di contagio Covid19 (Rt) in calo, a 0,95 (0,92-0,97) con una valutazione d'impatto e una classificazione complessiva di rischio entrambe valutate come «bassa». Lo scenario di trasmissione del virus è quello più basso, classificato numericamente come «scenario di trasmissione 1».
Secondo il complesso meccanismo che regola la suddivisione in fasce di rischio (bianca, gialla, arancione, rossa) la nostra regione si conferma in una zona di minime restrizioni. Scongiurato dunque il ritorno in zona arancione con la conseguente chiusura di negozi, ristoranti e bar all'aperto e con il blocco degli spostamenti.
La Campania ha purtroppo ancora un alto numero di nuovi casi registrati in settimana (sono 11mila ed è seconda in Italia per numero soltanto alla Lombardia) e positivi attivi (secondo i dati della Fondazione Gimbe siamo primi in Italia). Tuttavia la resilienza delle strutture sanitarie non è messa in crisi, ovvero non ci sono ricoveri in terapia intensiva o in degenza tali da pregiudicare la tenuta degli ospedali Covid in Campania. Anche l'incidenza (rapporto fra tamponi e infetti individuati) a Napoli e provincia, una delle zone con più alto numero di contagi e ad altissima densità popolativa, è in calo netto.
I numeri dei vaccini in Campania
Sul fronte vaccini anti-Covid ieri, 6 maggio, la Campania è stata la regione d'Italia che ha vaccinato più persone, 1.300 somministrazioni per 100mila abitanti, seguita da Umbria e Abruzzo (circa 1.000). Il tutto sta avvenendo non senza problemi dal punto di vista organizzativo.
Il termine di paragone più efficace lo fornisce il fisico Francesco Luchetta su Twitter: «La Valle d'Aosta (525) e poi la Sicilia (578) hanno fatto meno della metà delle vaccinazioni della Campania». In Campania si stanno vaccinando tantissimi under 60 tra i vaccinati (il 50%) e molto più della media nazionale (30%). Si vede che non hanno più over cui dare il vaccino, e questo confermerebbe le difficolta nel convincere a vaccinarsi».