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Benevento, tentano di uccidere ex dipendente in un agguato: arrestati padre e figlio

I due, padre e figlio, sono stati arrestati dai carabinieri per tentato omicidio e posti agli arresti domiciliari. Armati di pistola, a bordo della propria auto, i due hanno inseguito la vettura del loro ex dipendente, esplodendo alcuni colpi che fortunatamente non hanno raggiunto l’uomo. L’agguato sarebbe stato provocato da vecchi dissidi tra gli arrestato e l’uomo.
A cura di Valerio Papadia
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Due uomini, padre e figlio, sono stati arrestati dai carabinieri della locale compagnia a Benevento, su richiesta del Gip e della locale Procura della Repubblica, per tentato omicidio e porto illegale in luogo pubblico di arma da fuoco: entrambi sono stati posti agli arresti domiciliari. Secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma dopo la denuncia della vittima designata, padre e figlio avrebbero cercato di uccidere un uomo, un loro ex dipendente, organizzando ai suoi danni un vero e proprio agguato. I due, infatti, armati di pistola, a bordo della propria vettura, hanno raggiunto l'automobile dell'uomo e hanno sparato nella sua direzione numerosi proiettili, senza fortunatamente mai colpirlo.

Uno dei proiettili si è fermato a pochi centimetri dalla schiena dell'uomo

Nel corso delle indagini, grazie anche agli esami balistici, i carabinieri hanno ricostruito quanto accaduto: dopo essersi affiancati all'automobile delle vittima designata, i due hanno esploso diversi colpi di pistola verso l'uomo e la sua vettura. Uno dei proiettili è entrato dal portabagagli dell'auto, bloccandosi poi nelle lamiere della vettura e fermandosi nello schienale del sedile sul quale poggiava l'uomo, a soli 13 centimetri dalla sua schiena.

I militari dell'Arma hanno cercato di far luce anche sul movente, soltanto parzialmente ricostruito al momento. Tra i due arrestati e l'uomo che volevano uccidere, infatti, pare ci fossero dei pregressi rapporti lavorativi. Nello specifico, la vittima designata avrebbe lavorato per i due arrestati, che stando a quanto ricostruito dai militari dell'Arma, lo accuserebbero di alcuni danneggiamenti ed episodi incendiari che si sono verificati nell'azienda di proprietà di padre e figlio qualche mese prima dell'agguato pianificato ai danni dell'uomo.

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