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Benevento, analisi e cure anche a malati oncologici, ma sono finti medici: nei guai due fratelli

L’immobile utilizzato dai due per l’esercizio abusivo della professione medica, a San Giorgio del Sannio, nella provincia di Benevento, è stato sequestrato dai carabinieri, su disposizione della Procura. Le indagini sono partite dopo la segnalazione di due cittadini americani, di cui uno malato oncologico, che ricevevano cure dai due fratelli nell’immobile sequestrato adibito a studio privato.
A cura di Valerio Papadia
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Somministravano terapie, cure e farmaci, effettuando anche analisi, anche a un malato oncologico, ma nessuno dei due era abilitato alla professione sanitaria, ovvero nessuno dei due era un medico: nei guai sono finiti due fratelli di San Giorgio del Sannio, nella provincia di Benevento. Questa mattina, i carabinieri della locale stazione, insieme ai colleghi del Nas di Salerno, hanno sottoposto a sequestro preventivo l'immobile utilizzato dai due come studio privato per l'esercizio abusivo della professione medica, come disposto dal gip del Tribunale di Benevento su richiesta della locale Procura. Le investigazioni sui due fratelli da parte di militari e magistrati sono partite quando, a San Giorgio nel Sannio, è stata segnalata la presenza di due cittadini americani, di cui uno malato oncologico, che riceveva cure dai due indagati nel suddetto immobile.

I carabinieri hanno così perquisito l'abitazione e lo studio privato dei due, rinvenendo e sequestrando una ingente quantità di medicinali, soluzioni, confezioni di materiale sanitario, una centrifuga e provette da laboratorio, siringhe e aghi, nonché fatture e cartelle cliniche sui pazienti. La maggior parte dei medicinali sottoposti a sequestro sono cortisonici, antitrombotici e anestetici di provenienza tedesca, i cui equivalenti in Italia possono essere erogati soltanto su prescrizione medica e somministrati da personale medico o infermieristico. I due fratelli invece, come detto, non erano in possesso delle qualifiche necessarie: uno aveva una qualifica da massaggiatore, l'altra da capo bagnino. Ascoltando alcuni pazienti, invece, gli inquirenti hanno appreso che i due si presentavano come professionisti sanitari, della riabilitazione o fisioterapisti e che eseguivano analisi – uno dei pazienti è stato sottoposto a prelievo di sangue nello studio – e somministravano terapie e cure.

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