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Frana a Casamicciola (Ischia)

Frana di Casamicciola: chiesta archiviazione per il disastro che causò 12 morti

Verso l’archiviazione l’inchiesta sulla frana che, nel 2022, ha causato la morte di 12 persone sull’isola di Ischia; la Procura ha presentato la richiesta al gip.
A cura di Nico Falco
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La Procura di Napoli ha chiesto l'archiviazione per il procedimento contro ignoti per disastro e omicidio colposo avviato sulla frana di Casamicciola, il disastro che, nel 2022, causò la morte di 12 persone. La richiesta è stata notificata ieri, 1 luglio, ai parenti delle vittime, alle persone offese e ai soggetti istituzionali tra cui il Comune, la Sigea e il Codacons, che avranno venti giorni di tempo per opporsi, dopo avere letto le motivazioni alla base della istanza della Procura.

La colata di fango che travolse Casamicciola

Le parti offese a cui è pervenuto l'avviso della richiesta di archiviazione, depositata davanti al gip lo scorso 30 giugno, sono complessivamente 34; il fascicolo è nelle mani dei sostituti procuratori Stella Castaldo e Mario Canale. Subito dopo la tragedia si accesero i riflettori sull'abusivismo e sulla mancata manutenzione delle zone considerate a rischio, ma l'ufficio inquirente non ha individuato possibili responsabili.

All'alba del 26 novembre 2022 una enorme colata di fango si staccò dalla cima del monte Epomeo e franò a valle travolgendo numerose abitazioni nella zona del Celario di Casamicciola alta. A innescare la colata, le piogge torrenziali di quelle ore: si stima che caddero su Ischia 126 millimetri di acqua in sei ore. La valanga di detriti, qualcosa come 80mila tonnellate di fango, travolse tutto quello che trovò sul suo cammino danneggiando numerose abitazioni e arrivò fino al mare.

Dodici morti, centinaia di sfollati

E ci furono 12 morti, nel sonno o in un disperato tentativo di fuga. Compreso un intero nucleo familiare di 5 persone e 4 bambini, tra cui un neonato. Per recuperare tutti i corpi furono necessari 11 giorni in cui i soccorritori non smisero mai di scavare nel fango. Qualche giorno dopo, la tredicesima vittima, indiretta: il padre di una delle persone coinvolte venne ucciso da un infarto.

Gli sfollati furono circa 400, molti dei quali trovarono ospitalità negli alberghi di Ischia, riaperti per l'emergenza. Dopo l'alluvione, però, in occasione delle allerte meteo, molti altri hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni. Il piano di ricostruzione è ancora in corso, affidato all'ufficio del commissario straordinario Giovanni Legnini.

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