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Napoli, focolai di morbillo e pertosse fra i bimbi: rischio encefaliti e asfissia. L’appello: “Vaccinateli”

Antonio Carpino, pediatra e referente vaccini Fimp Napoli, a Fanpage.it: “A Napoli ci sono focolai di morbillo e pertosse tra i bambini piccoli, in particolare in asili nido e scuole dell’infanzia. Diramate due allerte regionali. Solo il vaccino protegge dai rischi più gravi”
Intervista a Dott. Antonio Carpino
pediatra di libera scelta e referente area vaccini della Fimp Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

"In Campania sono stati segnalati focolai di morbillo e pertosse che si aggiungono già alle altre malattie infettive che stanno colpendo i bambini come ad esempio la scarlattina (streptococco beta emolitico di gruppo A) e V malattia. Per il morbillo e la pertosse c'è un allerta Regionale. Si tratta di malattie respiratorie altamente contagiose che possono avere conseguenze anche gravi come encefaliti, nel primo caso, con il rischio di danni permanenti e asfissia nei neonati nel secondo. L'unica vera prevenzione è il vaccino".

A parlare a Fanpage.it è il dottore Antonio Carpino, pediatra di libera scelta nell'ASL Napoli2 Nord e responsabile area vaccini e referente area vaccini della Fimp Napoli (Federazione Italiana Medici Pediatri).

Il pediatra Antonio Carpino
Il pediatra Antonio Carpino

Dottore, c'è un allarme per morbillo e pertosse in Campania?

Sì. Il morbillo e la pertosse sono malattie molto contagiose. Se un soggetto contrae la malattia e viene a contatto con una popolazione dove nessuno ha fatto il vaccino o ha avuto la malattia, rischia di infettare altre 20 persone facilmente che a loro volta ne infetteranno altrettante.

Per entrambe le malattie c'è l'obbligo vaccinale, come è possibile lo sviluppo di questi focolai?

Purtroppo, noi siamo al di sotto della copertura vaccinale del 95% che dovrebbe proteggere la comunità. Attualmente siamo a poco più dell’'80% per i bambini nati nel 2022 nelle Asl Na1 e Na2 Nord e le ultime coperture ufficiali vedono la Campania al 93% . Ma ci sono grosse sacche di adulti e bimbi maggiori di 5 anni non vaccinati o che non hanno effettuato la seconda dose di Morbillo e questa condizione aumenta il rischio.

Qual è il motivo?

Abbiamo avuto un biennio di Covid dove le vaccinazioni tra i bambini si sono ridotte. Non sono state fatte segnalazioni o notifiche perché la Sanità ha rivolto la sua attenzione verso la Pandemia. C'è l'obbligo vaccinale, ma dall'altra parte ci sono carenze di controlli, non solo sanitari ma anche scolastici. Il bimbo non vaccinato non può frequentare la scuola dell’infanzia mentre gli alunni non vaccinati della scuola primaria invece dovrebbe stare in una classe di vaccinati.

Ci sono focolai di morbillo nelle scuole d'infanzia e negli asili nido a Napoli?

Sì, l'abbiamo segnalato già a gennaio. Non si tratta di epidemie, ma di piccoli focolai. L'ultima epidemia di morbillo risale al 2017 e dopo è arrivato il Decreto Lorenzin, con l'obbligo di vaccinazione.

Quali sono i sintomi di morbillo?

Il morbillo è una malattia grave. Come quadro clinico generale inizia con stanchezza, congiuntivite, tosse, febbre alta a 39-40 gradi centigradi, anche per una settimana. Ma come tutte le malattie virali può dare molte complicazioni. Quelle più frequenti sono la piastrino penia, cioè possono esserci problemi di coaugulazione per molto tempo dopo la malattia, polmoniti, otiti, aumento delle transaminasi con problemi epatici. Oltre all'abbassamento delle difese immunitarie per lungo periodo. È più facile che tornando a scuola il bimbo poi possa ammalarsi di nuovo con tracheiti e rinotracheiti. Ma possono esserci anche conseguenze più gravi.

Per esempio?

Casi di encefalite, ossia l'infiammazione del cervello, con un caso su mille, con danni permanenti. La mortalità è di 1-3 casi su mille. Inoltre, il morbillo se colpisce una donna in stato di gravidanza che non ha avuto la malattia è causa di aborto spontaneo o di parto di un neonato prematuro o nato morto ma potrebbe creare focolai epidemici in Ospedale.

E i sintomi della pertosse?

La pertosse è caratterizzata dalla tosse. Quest'ultima, avviene in fase espiratoria, quando si rilascia l'aria. Ma bimbi molto piccoli non hanno la forza di fare il cosiddetto TIRO cioè di fare una inspirazione durante un accesso di tosse ( anche 20 e più colpi consecutivi) , rischiando l'asfissia.

Cosa succede se il bimbo è vaccinato, prende lo stesso malattia?

Ci sono due dosi di vaccino da fare per il morbillo. Una a 12 mesi l'altra a 5 anni. È un vaccino altamente immunogeno. Una sola dose protegge oltre il 93%. Con la seconda c'è protezione quasi completa e per sempre.
Discorso diverso per la Pertosse il cui vaccino dà immunità che però con il passare degli anni decresce per cui occorre effettuare ogni 10 anni dosi di richiamo. Per quei bambini “non responders” comunque la malattia se contratta ha un decorso più lieve

Quanti tipi di vaccino ci sono?

Il vaccino per il morbillo contiene Virus Vivi Attenuati. Con un'unica puntura si possono fare il trivalente per morbillo, parotite, rosolia, oppure il quadrivalente che protegge anche dalla varicella. Anche questo è obbligatorio per la frequenza scolastica. L'esavalente protegge da difterite, pertosse, poliomielite, epatite B, l'emofilo influenza (un batterio invasivo che può dare sepsi o meningite) e tetano e come già detto prima per alcune malattie (difterite, tetano, poliomielite e pertosse) bisogna effettuare richiami decennali.

Dove si fanno i vaccini?

Presso i centri vaccinali dell'Asl di competenza, ma anche presso gli ambulatori dei pediatri di libera scelta, prendendo l'appuntamento e con il consenso informato.

Cosa rischiano i genitori che non vaccinano i propri figli?

La vaccinazione per alcune malattie infantili è un obbligo di legge. Le stesse scuole sono chiamate a farla rispettare, inviando gli elenchi degli alunni alle Asl. È anche vero che negli ultimi anni in Campania si sono fatti pochi controlli. L'auspicio è che si possano fare più controlli, affinché la popolazione sia protetta da queste malattie.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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