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Monaca tibetana si dà alle fiamme in strada [Video choc]

Palden Choesto, 35 anni, si è suicidata per protestare contro la repressione del governo cinese. Si tratta dell’undicesimo caso di “auto-immolazione” in piazza da parte di monaci tibetani dall’inizio dell’anno.
A cura di Biagio Chiariello
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una donna buddista si da fuoco in cina

Lo diciamo subito: le immagini sono davvero forti. Il video mostra gli ultimi momenti di vita della monaca buddista tibetana Palden Choesto. Qualcuno ha filmato la sua morte e l'ha messa in Rete sul sito della ONG FreeTibet. Dopo la rimozione il video ha continuato a circolare sul web. La donna si è uccisa in strada, dandosi alle fiamme. Le fiamme si alzano dal corpo della religiosa che resta in piedi, fin quando il dolore non diventa insopportabile. Si sentono gridare i passanti, così gli stessi monaci che recitano dei mantra, probabilmente.

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Immagini choc: monaca tibetana si dà fuoco per protesta

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Palden Choesto si trovava a Kardze (Ganzi in cinese), uno dei centri della rivolta anticinese dal 2008 e da allora sottoposta a un ferreo controllo da parte della polizia cinese. Prima di lei, altri 10 monaci buddisti, tra cui una donna, hanno fatto ricorso a gesti estremi simili nel corso di quest'anno. Una forma di protesta di cui nessuno parla. Le associazioni per la difesa del Tibet sono preoccupate. Harriet Beaumont, portavoce di Free Tibet, deplora la gravità della situazione per quel che riguarda i diritti del popolo tibetano: "Non c'è libertà di informazione, di espressione o di movimento per queste persone ".

Ma è la repressione religiosa che questa donna ha voluto denunciare col suo gesto disperato. Harriet Beaumont dice che il monastero della monaca è attualmente sotto l' autorità del Governo di Pechino, tanto da costringere la comunità religiosa a "chiedere il permesso" per svolgere le cerimonie ordinarie. "Sappiamo che il monastero di Palden Choesto è stato oggetto di una forte pressione militare, l'esercito ha una forte presenza in tutto il monastero" dice Beaumont. E' proprio questo clima di repressione e subordinazione che spinge i monaci e le monache buddisti a ricorrere troppo spesso a gesti tanto scioccanti. Il ricorso all' "immolazione" non è solo frutto dello spirito di protesta dei tibetani contro il regime repressivo cinese, ma è anche un modo per attirare l'attenzione internazionale sulla loro situazione.

Nei giorni scorsi il Dalai Lama ha espresso i propri dubbi sull’efficacia dell'autoimmolazione:"C’è del coraggio, un coraggio molto forte, ma quanta efficacia?“, ha dichiarato il leader religioso che lo scorso marzo ha dato le proprie dimissioni per far posto ad un leader eletto dal Parlamento tibetano in esilio. “Il coraggio da solo non sostituisce la saggezza. Bisogna utilizzare la saggezza“.

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