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Volontari recuperano un abito da sposa in regalo per la clochard: “Saremo i suoi testimoni di nozze”

Con un appello su Facebook, l’attivista Mikhael Bellanza è riuscito a trovare un abito da sposa per Chiara. Da circa 5 anni, lei vive per strada con il suo futuro marito Karim dopo aver lasciato un lavoro sottopagato. Al matrimonio, lui e un’altra attivista saranno i loro testimoni di nozze.
A cura di Enrico Spaccini
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La baraccopoli vicino alla stazione Garibaldi di Milano
La baraccopoli vicino alla stazione Garibaldi di Milano

Chiara e Karim hanno più di 40 anni e gli ultimi cinque della loro vita li hanno trascorsi in strada. Lei italiana e lui marocchino, si sono conosciuti lavorando per lo stesso ristorante, hanno lasciato quel posto dai vincoli improponibili insieme e lo scorso 8 febbraio si sono sposati al Consolato del Marocco. Lei, però, ha sempre sognato un matrimonio con tutti i crismi, con un bell'abito di sartoria e i festeggiamenti.

A rendere il suo sogno realtà, ci ha pensato Mikhael Bellanza grazie all'aiuto della sua associazione ‘Studenti per la strada' creata con i suoi compagni di corso all'università e ai social network. Con un appello pubblicato sul suo profilo Facebook, è riuscito a trovare una sarta bresciana che si è offerta di cucire un abito su misura per Chiara che il prossimo 6 aprile si sposerà in Municipio a Milano.

La scelta di Chiara e Karim

I due futuri sposi si sono conosciuti all'incirca cinque anni fa. Lavoravano per lo stesso ristorante e lì si sono innamorati. Il titolare, però, li pagava con 700 euro al mese e li vincolava a vivere in un alloggio che gli metteva lui a disposizione al costo di 600 euro mensili. "Lui, allora, ha preso la situazione in mano", racconta Mikhael che nell'ultimo mese ha imparato a conoscere Chiara e Karim, "se ne sono andati e hanno preferito andare a vivere per strada. Per un paio d'anni hanno vissuto in Spagna, dove lui aveva qualche contatto, poi sono tornati a Milano".

Ormai vivono tra le baracche fatte di cartoni vicino alla stazione Garibaldi insieme ad altre 20 persone. Ogni tanto riescono a trovare qualche lavoro, ma sempre per brevi periodi e molto precari. Mikhael li ha incontrati per la prima volta lo scorso 8 febbraio. Con gli altri compagni di corso dell'Università Statale di Milano stava parlando con un clochard quando lei, Chiara, da una casupola li ha salutati. "Si vedeva solo il viso", ricorda lo studente di medicina, "siamo andati lì e ci ha raccontato la sua storia".

"Non sapevo nemmeno quanto avrebbe potuto essere difficile"

Proprio quel giorno si erano sposati al Consolato marocchino, ma a Chiara non bastava. "Voleva sposarsi con abito da sposa e tutto il resto, e ha chiesto a noi di trovargliene uno", spiega Mikhael che in quel momento acconsentì: "Non sapevo nemmeno quanto avrebbe potuto essere difficile anche se, tutto sommato, grazie ai social si è rivelato abbastanza semplice".

Lo stesso giorno il 28enne pubblica su Facebook l'appello: "Cerco un abito da sposa". Passa poco più di una settimana che viene contattato al telefono. Dall'altra parte della cornetta c'è una signora bresciana: "Per decenni ho lavorato nel mondo della moda, ho fatto la sarta", si presenta offrendosi di realizzare per Chiara un abito su misura. Oltre al vestito, si è fatta carico della spesa necessaria anche per il paio di scarpe da abbinarvi e del bouquet, scegliendo di rimanere anonima. "Ho avuto un'infanzia molto dura, sono cresciuta senza i miei genitori e so bene cosa siano la tristezza e la rinuncia", si legge sul Giornale di Brescia, "se posso do una mano, non faccio niente di speciale".

I preparativi per le nozze

Chiara e Karim non vogliono visibilità per questa storia, non vogliono che vengano scattate foto, e la stessa cosa ha richiesto la sarta. C'è solo Mikhael a fare da intermediario che, comunque, un aiuto oltre al matrimonio vuole darlo lo stesso alla nuova coppia: "Le abbiamo scritto un buon curriculum e lo abbiamo spedito a più di 10 ristoranti. Mi auguro che questa storia possa aiutarla".

Intanto, per il matrimonio è tutto pronto. Sarà celebrato il 6 aprile al Municipio di Milano. Il vestito c'è, le fedi le porterà il cane di Mikhael di cui Chiara si è innamorata, e lo stesso Mikhael e un'altra attivista saranno i testimoni. La festa, invece, è stata organizzata alla Caritas ma si terrà il giorno prima del matrimonio, perché il 6 è giovedì Santo. "La porteremo dall'estetista un paio di giorni prima, dal parrucchiere la mattina del matrimonio e una signora si è offerta di regalargli l'albergo. Ce l'abbiamo fatta".

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