Violenze al Beccaria, agenti accusati di aver picchiato detenuto minorenne: “Lasciato senza pantaloni per tutta notte”

Lo avrebbero ammanettato con le mani dietro la schiena e lasciato senza pantaloni per tutta la notte: è questo che avrebbe subito un detenuto, come ha potuto apprendere Fanpage.it dalla richiesta di incidente probatorio della Procura, dell'istituto penitenziario per minori Cesare Beccaria a Milano dopo essere stato picchiato con calci e pugni. Ad aggredirlo sarebbero stati due agenti, Salvatore Imbimbo e Massimo D'Aniello, insieme al sostituto commissario Domenico Roninelli. Tutti e tre sono indagati nell'ambito dell'inchiesta sulle violenze che sarebbero avvenute nel carcere nei confronti di detenuti minorenni. Con loro ci sono altri agenti della penitenziaria, medici e due ex direttrici.
Nei giorni scorsi è stata data notizia che il numero di indagati è salito da 27 a 42. Inoltre i magistrati della Procura di Milano ha chiesto l'incidente probatorio per cristallizzare le testimonianze delle vittime e raccogliere altre prove.
Tra gli episodi contestati, ve ne è uno avvenuto il 17 marzo 2023. I tre sono accusati perché, in concorso tra loro e in qualità di agenti della penitenziaria, avrebbero abusato dei loro poteri e violato i doveri connessi alla loro funzione e al loro servizio e avrebbero agito con crudeltà picchiando e minacciando alcuni detenuti. Tra loro proprio un ragazzo che il 17 marzo 2023 sarebbe stato aggredito con calci e pugni. Non solo avrebbero sbattuto la sua testa contro le porte. Poi lo avrebbero portato in un'altra cella e lo avrebbero ammanettato con le mani dietro la schiena e lasciato senza pantaloni per tutta la notte.
Gli episodi contestati, avvenuti tra il 2022 e il 2024, a oltre quaranta persone, tra poliziotti, alte cariche e medici, sono molteplici: detenuti minorenni picchiati, vessati e maltrattati anche dopo tentativi di suicidio. Non solo. In un caso ci sarebbe un tentativo di violenza sessuale. E in molti episodi, nonostante le ferite e le lesioni riportate, ci sarebbero referti medici che sarebbero stati modificati proprio per nascondere le violenze.
Alcuni detenuti sono stati colpiti con calci e pugni perché chiedevano pezzi di cioccolata o chiavette usb per ascoltare musica o perché volevano fumare una sigaretta. Altri dopo tentativi di evasione o altri ancora proprio per tentati suicidi. Episodi che, se accertati, dimostrerebbero un clima di tortura, maltrattamenti e totale assenza di empatia.