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Veronica Pignata morta in ospedale dopo il parto, disposta l’autopsia: 12 indagati tra medici e infermieri

Sono 12 i sanitari indagati per la morte di Veronica Pignata, 32 anni, deceduta dopo il parto in ospedale a Cittiglio (Varese). Disposta l’autopsia per chiarire le cause della morte.
A cura di Giulia Ghirardi
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Veronica Pignata
Veronica Pignata

Sono 12 le persone, tra medici e infermieri, che la procura di Varese ha iscritto nel registro degli indagati relativo alle indagini sulla morte di Veronica Pignata la donna di 32 anni che ha perso la vita lo scorso 6 dicembre mentre si trovava all'ospedale di Cittiglio, in provincia di Varese, subito dopo aver dato alla luce il suo bambino. Nel frattempo, per fare chiarezza sulle cause del decesso, è stata disposta l'autopsia sul corpo della 32enne: si svolgerà lunedì prossimo, il 15 dicembre, all'ospedale di Varese. I consulenti tecnici saranno il professor Arnaldo Migliorini, presidente della Federazione Italiana dei Medici Legali, e il dottor Carlo Bernabei, medico legale milanese.

La vicenda

Veronica Pignata, giunta in ospedale al termine della seconda gravidanza, ha partorito con taglio cesareo senza apparenti complicazioni. Dopo l’intervento è stata riaccompagnata in camera dove, però, qualche ora più tardi ha accusato un malore. Vano ogni tentativo dei medici di rianimare la donna le cui condizioni sono precipitate velocemente fino al decesso. "Non è possibile morire in ospedale, è come se ce l’avessero uccisa", hanno riferito i familiari, che si sono rivolti all’avvocato Daniele Pizzi dopo aver sporto denuncia ai carabinieri di Laveno Mombello (Varese).

Proprio per fare chiarezza sulla morte di Pignata, ancora oggi senza spiegazione, la Procura di Varese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo con l'obiettivo di chiarire le cause dell'arresto cardiaco che hanno portato alla morte della 32enne dopo il parto. Per farlo, la pm Marialina Contaldo ha già disposto l'acquisizione della cartella clinica di Pignata e l’autopsia sul corpo della donna. Nel frattempo, la Asst dei Sette Laghi ha avviato un'inchiesta interna per fare chiarezza sull'accaduto.

"In questa fase è necessario essere prudenti, ma stiamo lavorando su varie ipotesi, tra cui quella di un'embolia polmonare da liquido amniotico, eventualità che se non diagnosticata e trattata precocemente porta a un elevatissimo rischio morte", ha commentato l’avvocato Pizzi.

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