Urbanistica Milano, chiesto il processo per il cantiere di piazza Aspromonte: è stato il primo sotto inchiesta

La Procura di Milano è pronta a chiedere il processo per il caso del grattacielo di piazza Aspromonte, primo cantiere a finire sotto la lente dei magistrati e a dare così origine alla valanga che ha travolto l'intero sistema urbanistico della città, portando addirittura alle dimissioni dell'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi.
Nei mesi scorsi la pm Marina Petruzzella, membro del pool dell'aggiunta Tiziana Siciliano, aveva infatti notificato l'avviso di conclusione delle indagini per 26 persone, con accuse che che vanno dalla lottizzazione abusiva all'abuso edilizio, fino al falso e alla corruzione. Adesso, quindi, la richiesta di rinvio a giudizio è arrivata sul tavolo del gup, che dovrà fissare l'udienza preliminare per decidere se mandare o meno a processo gli imputati (tra cui figurano alcuni nomi coinvolti anche in altre tranche dell'inchiesta come il "dominus" Paolo Mazzoleni, oggi assessore all'Urbanistica a Torino; il costruttore Andrea Bezziccheri; l'ex vicepresidente della Commissione Paesaggio Giovanni Oggioni, arrestato lo scorso marzo; l'ex presidente della Commissione Giuseppe Marinoni e l'ex componente Alessandro Scandurra).
Anche in questo caso, secondo la Procura, una "nuova costruzione" di 27 metri sarebbe stata spacciata per "ristrutturazione edilizia". Nello specifico, un palazzo di sette piani e 45 appartamenti di lusso (il progetto "Hidden Garden") sarebbe sorto abusivamente "all'interno di un cortile", nonostante i pareri degli allora componenti della Commissione (che lo definirono "spazio interno residuale", e non "cortile"). Il tutto in assenza di un piano attuativo, e sottostimando quindi gli oneri di urbanizzazione con monetizzazione al ribasso di 410 euro al metro quadro.
Saranno i residenti dell'area, assistiti dall'avvocata Veronica Dini, a presentare l'esposto in Procura che porterà al sequestro d'urgenza del 2022 ma che non fermerà i lavori del cantiere a due passi da piazzale Loreto: tutti i giudici, dal gip fino alla Cassazione, respingono infatti ripetutamente la richiesta dei pm. Non si blocca però l'inchiesta giudiziaria, che per la prima volta mette sotto accusa il ruolo e la trasparenza della Commissione Paesaggio del Comune. E che permette di far uscire allo scoperto quel "sistema Milano" denunciato dalla Procura: una modalità di gestione dell'urbanistica che ha portato a favorire pochi costruttori/architetti e i loro progetti immobiliari ad alto tasso di lusso.