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Uomo morto di malaria a Milano, il virologo Puoti a Fanpage.it: “È necessaria la profilassi”

Il 31 dicembre un uomo di 38 anni è morto per malaria all’ospedale Maggiore di Cremona: era stato in Camerun, ma non aveva fatto la profilassi che è consigliata ma non obbligatoria. L’infettivologo Massimo Puoti spiega a Fanpage.it l’importanza di effettuarla e di conoscere i rischi sanitari dei Paesi che si visiterà.
Intervista a Prof. Massimo Puoti
Direttore della Malattie Infettive dell'Ospedale Niguarda
A cura di Ilaria Quattrone
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Lorenzo Pagliari (foto da Facebook)
Lorenzo Pagliari (foto da Facebook)

Lo scorso 31 dicembre è morto per malaria il 38enne Lorenzo Pagliari. L'uomo, originario di Cavatigozzi, era ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale Maggiore.

Sulla base di quanto scoperto fino a questo momento, Pagliari lavorava per un'azienda cremonese specializzata nella fornitura di impianti molitori, mangimifici e lavorazioni di cereali. Il 13 dicembre era rientrato dal Camerun dove era stato per motivi lavorativi: non si era sottoposto alla profilassi anti malarica.

I primi sintomi sarebbero comparsi tra il 24 il 25 dicembre. Le sue condizioni sarebbero peggiorate fino ad arrivare al decesso.

La Procura di Cremona è pronta ad aprire un fascicolo per fare chiarezza sul suo decesso anche perché, secondo i genitori, nessuno dei medici che avevano contattato prima del ricovero avrebbe messo in correlazione il malessere con il viaggio in Africa.

Al di là di cosa emergerà dalle indagini degli inquirenti, è necessario sapere come riconoscere i sintomi e soprattutto capire quanto sia fondamentale effettuare la profilassi anti-malarica o, in ogni caso, conoscere, prima di intraprendere un viaggio, i rischi sanitari dei Paesi che si visiteranno.

A spiegare a Fanpage.it perché sia così importante, è il Direttore della Malattie Infettive dell'Ospedale Niguarda Massimo Puoti.

C'è una possibilità che la malaria si diffonda in Italia?

No. Attualmente la possibilità che si diffonda in Italia, in questa stagione, è praticamente zero. Non abbiamo casi di malaria osservati autoctoni in Italia. Abbiamo avuto casi di malaria del viaggiatore e cioè di persone che sono state in zone malariche.

In passato casi ci sono anche stati casi sporadici di cosiddetta baggage malaria, cioè zanzare che hanno viaggiato con souvenir o oggetti portati da zona di malaria e che, in qualche modo, sono uscite e hanno punto persone che però non c'erano mai state.

Cosa bisogna fare per proteggersi dalla malaria?

Quando ci si reca in una zona malarica è necessario fare la profilassi. Bisogna rivolgersi a un centro per la medicina dei viaggi, presenti in tutte le Asl di Italia, dove dando l'itinerario del viaggio e il periodo in cui bisogna viaggiare è possibile dare la migliore profilassi anti-malarica possibile.

Questa non è obbligatoria, ma è fortemente consigliata ed è importante che la gente sappia che quando si va in una zona malarica ci sono rischi e pericoli.

Sarebbe importante che questi rischi sanitari vengano indicati nelle brochure che le persone prendono quando prenotano un viaggio p nei siti anche delle compagnie aeree così da informare i viaggiatori della necessità di fare la profilassi.

Anche sul sito del ministero della Salute ci sono consigli e indicazioni per chi si reca in zone particolari quali sono rischi. L'ideale sarebbe comunque sentire il proprio medico.

Quali sono i sintomi e come riconoscerla? 

Si manifesta essenzialmente con febbre, brividi, mal di testa, mal di schiena, sudorazione profusa. Sul sito del ministero della Sanità ci sono diversi opuscoli che spiegano i vari sintomi.

Una cosa fondamentale è difendersi dalle zanzare non solo per la malaria, ma per altre malattie. Sempre sul sito è spiegato come fare a difendersi.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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