Un uomo ha perso 1000 euro in una notte: dentro una sala slot di Milano che doveva essere chiusa

"Lui stasera ha perso mille euro", dice un addetto alla sicurezza della sala bingo di Milano in cui Fanpage.it è entrato con le sue camere nascoste dopo le 23. A quell'ora – stando all'ordinanza n.63/2014 del Comune di Milano del 15/10/2014 e alla sua integrazione e modifica del 23/10/2014 – le slot machine e le video lottery terminal dovrebbero essere spente.
"Mille euro", ripete, indicando un uomo sulla sessantina con lo sguardo fisso sulle icone luminose della slot machine che ha davanti agli occhi. Inserisce cinquanta euro all'interno della macchinetta, preme i tasti in modo compulsivo. Vince o perde qualcosa e poi ricomincia da capo.

Non è il solo cliente che troviamo all'interno della sala slot. Appena entriamo, sulla destra vediamo una coppia di anziani: su richiesta, la signora ci spiega che alcune slot accettano monete, mentre altre solo banconote. Le chiediamo anche fino a che ora sono aperte: "Fino alle tre, le quattro". È lo stesso orario che avevamo letto sul sito della sala Bingo nella sezione in cui ci si riferisce alla sala delle slot, in cui siamo, quindi la risposta non sorprende. Poco più avanti vediamo due uomini e una signora sulla mezza età. Sulla sinistra, invece, proprio alle slot che accettano solo banconote, ci sono due ragazzini che giocano.

I suoni metallici delle slot rimbombano in tutta la sala – seguiti da quelli delle monete vinte – e le luci colorate danno quasi fastidio agli occhi. Eppure le persone rimangono lì, con lo sguardo fisso sullo schermo.
Per non dare nell'occhio, decidiamo di giocare anche noi. Dobbiamo cambiare le banconote in monete e chiediamo come fare all'addetto della sicurezza che gira all'interno della sala. Ci accompagna e, appena siamo distanti dagli altri clienti e dai suoi colleghi, si avvicina e dice: "Se vinci mi dai mancia, dopo [se, ndr] prendi tanti soldi, mi dai mancia".
Ci sediamo vicino alla signora sulla mezza età che abbiamo incontrato prima che continua a schiacciare i tasti. Inseriamo 2 euro all'interno della macchinetta. Iniziamo a premerli fino a quando sulla schermata appare un'icona con il bottino e sentiamo il rumore di monete che cadono. Abbiamo vinto 12 euro.
Alle nostre spalle c'è l'addetto alla sicurezza che prima ci ha chiesto la mancia: ride e ripete "mio, mio". Ci fa segno di spostarci in un'altra slot e continua a guardarci mentre giochiamo. In pochi minuti abbiamo già perso tutta la vincita precedente. Nel frattempo, la signora seduta accanto a noi cambia le monete che ha vinto: 100 euro. Li prende, si risiede e continua a giocare. Ogni ditata sui tasti corrisponde a un suono metallico. Noi la guardiamo, ma lei continua a fissare lo schermo.

Prima di uscire ci avviciniamo alle slot che accettano solo banconote e, con un atteggiamento completamente diverso rispetto a quando siamo entrati, si avvicina l'addetto alla sicurezza che ci aveva chiesto la mancia: "Lascia stare, dopo qua perdi tanti soldi. Giocato dieci euro, poi basta. Nelle altre [si riferisce alle slot che accettano solo banconote, ndr] cinquanta, cinquanta, cinquanta, ogni due minuti cinquanta [euro, ndr]. Tu come sorella", conclude.
Entriamo nella sala bingo che, come previsto dall'ordinanza del Comune, può restare aperta dopo le 23. Qui una voce robotica continua a elencare numeri, come succede quando si gioca a tombola. Cambia la sala, gli schermi luminosi diventano schede di carta, ma l'atmosfera è la stessa. Ci sono persone sedute attorno allo stesso tavolo, ma con gli occhi fissi sulle cartelle dove sono scritti i numeri da cerchiare. Non ci sono posti liberi, quindi ci sediamo accanto a un signore sulla settantina che continua a disegnare schemi e stelline sulle sue schede da gioco. Continua a comprare una scheda dopo l'altra, a un certo punto il personale gli porge direttamente quella successiva senza chiedergli se la vuole acquistare.

Nel Bingo, stando al regolamento di gioco approvato dal decreto direttoriale del 16 novembre 200o, le schede hanno prezzi variabili. Nella sala in cui ci troviamo una scheda può costare da 1 euro fino a 10 euro, in base alla fase del gioco. "Ogni volta vinco qualcosa, ma perdo soldi", spiega il signore a Fanpage.it. Fermarsi è difficile perché la voce metallica ripete “prossima partita premio speciale”.
Sono quasi le tre del mattino, andiamo via, ma dalla porta a vetri della sala slot in cui eravamo prima vediamo il signore che avrebbe perso mille euro ancora lì, seduto davanti alla macchinetta, che inserisce l'ennesima banconota da 50 euro. Continua a perdere, ma non smette di giocare.
L'ordinanza del Comune di Milano e i dati sul gioco d'azzardo in Italia
Quando entriamo all'interno della sala bingo è mezzanotte passata, ma le slot sono ancora in funzione. Degli orari imposti dall'ordinanza n.63/2014 – e confermati a Fanpage.it anche dalla Polizia Locale di Milano – qui non sembra importare a nessuno.
Fatta eccezione per "le sale biliardo e sport bowling, sempre autorizzate ai sensi dell'art. 86 del TULPS" che si devono considerare "come attività di natura prevalentemente sportiva, in considerazione anche del riconoscimento di tali attività da parte del C.O.N.I." e che quindi seguono regole differenti, gli orari per le slot e le video lottery terminal sono chiari: "Dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 18.00 alle ore 23.00 di tutti i giorni, festivi compresi".

L'obiettivo dell'ordinanza e degli orari indicati al suo interno è quello di contrastare "i fenomeni di patologia connessi al gioco compulsivo anche attraverso interventi volti a regolare e limitare l'acceso alle apparecchiature di gioco, soprattutto per tutelare i soggetti psicologicamente più vulnerabili od immaturi e, quindi, maggiormente esposti alla capacità suggestiva dell'illusione di conseguire, tramite il gioco, vincite e facili guadagni".
Misure che, seppur non sufficienti se considerate in modo isolato, sono fondamentali per arginare un fenomeno che, in Italia, sembra non arrestarsi. Secondo il Rapporto Eurispes 2025, nel 2024 gli italiani hanno giocato oltre 157 miliardi di euro tra slot, scommesse, lotterie e altri giochi, con un incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente.
Quando si parla di disturbo da gioco d'azzardo si parla di salute. L'Istituto Superiore di Sanità ha confrontato i dati del 2018 con quelli del 2024 e lo scenario che emerge non sembra essere positivo, soprattutto per i più giovani. Nonostante la pratica sia vietata agli under 18, un minore su 4 pratica il gioco d'azzardo. Parallelamente aumentano i giocatori problematici – che passano dai 68mila del 2018 ai 90 mila del 2024 – e quelli nella fascia a rischio (136mila, contro gli 80mila di sei anni prima).