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Un parcheggiatore abusivo di 90 anni ha ricevuto un Daspo a Milano

Sono stati emessi 47 daspo urbani a Milano nei confronti di parcheggiatori abusivi e persone che, con l’obiettivo spesso di commettere furti, molestavano i cittadini nelle metro e nelle stazioni.
A cura di Ilaria Quattrone
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(Immagine di repertorio)
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Parcheggiatori abusivi e controlli alle fermate dei trasporti pubblici: a Milano sono stati emessi 47 Daspo urbani nei confronti di persone che hanno commesso azioni illecite. In particolare le misure hanno interessato sia persone che, in alcune zone strategiche, "controllavano" gli spazi di sosta e sia persone che, in stato di ubriachezza e con l'obiettivo di commettere furti, molestavano i cittadini chiedendo loro del denaro o impedendo di utilizzare i servizi pubblici igienici.

Le zone controllate dai parcheggiatori abusivi

I controlli fanno parte di un'attività più ampia che interessa le vie vicine e le stazioni ferroviarie e metropolitane soprattutto con l'aumento di cittadini in vista dell'avvicinarsi delle festività natalizie. Il Questore Giuseppe Petronzi ha emesso ventuno divieti di accesso alle aeree urbane nei confronti di venti parcheggiatori abusivi abituali. Tra loro ci sarebbe anche una persona di 90 anni. I soggetti erano attivi tra le zone di Garibaldi e corso Como, i bastioni di Porta Volta, la zona di Sempione o ancora quella di San Siro. Inoltre agivano anche in aree vicine a cimiteri, ospedali o zone in cui sono presenti infrastrutture di interscambio come la Stazione centrale. Il Daspo, emesso grazie anche ai monitoraggi della polizia locale, avrà una durata di dodici mesi.

I controlli in metro o in stazione

Altri ventisei misure sono invece stati emessi nei confronti di sedici donne e dieci uomini tra i 19 e i 59 anni che, in base ai controlli della Polfer e della Polmetro, impedivano alle persone di poter accedere alla metro o alla stazione centrale perché, ubriachi o con fare molesto, chiedevano denaro ai cittadini o ai turisti e impedivano loro di poter accedere ai bagni. In molti casi, l'obiettivo era quello poi di commettere furti.

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