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Un luogo per festeggiare la fine del Ramadan: il Tar impone al comune di Turbigo di assegnarlo entro venerdì

Il comune di Turbigo dovrà assegnare un luogo idoneo per i festeggiamenti del Ramadan. Lo ha deciso il Tar della Lombardia che ha stabilito l’assegnazione entro le ore 14 di venerdì.
A cura di Matilde Peretto
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(Foto di repertorio)
(Foto di repertorio)

Il Tar della Lombardia ha deciso che il comune di Turbigo dovrà assegnare un luogo per i festeggiamenti dell'ultimo giorno di Ramadan. Che sia al chiuso o all'aperto, nei giorni 9 e 10 aprile, i fedeli musulmani dovranno poter festeggiare la loro ricorrenza più importante in un posto idoneo. Dovrà essere assegnato entro le 14 di venerdì e notificato all'associazione religiosa Moschea Essa.

Il ricorso al Tar della comunità islamica

Dopo 3 richieste inascoltate da parte della comunità musulmana, supportata dagli avvocati Luca Bauccio e Aldo Russo, è stato presentato un ricorso al Tar, che è stato accolto, ai danni del comune di Turbigo. La V sezione del tribunale amministrativo ha imposto "il Comune di concludere celermente l’istruttoria relativa all’istanza e fornire una risposta scritta entro il termine delle ore 14 del 5 aprile 2024".

In caso non venga assegnato nessun luogo, il comune di Turbigo dovrà provvedere a fornire spazi utilizzabili e idonei. Il sindaco Fabrizio Allevi, di Fratelli d'Italia, risponde: "Trovo però complicato trovare uno spazio pubblico all’aperto facilmente accessibile".

Propone la piazza Madonna della Luna, un luogo centrale ma che potrebbe non avere le caratteristiche adatte per ospitare una festività del genere. Ci sarebbe anche un prato vicino al cimitero, ma il sindaco precisa: "Serve impostare anche il piano per garantire la sicurezza, con polizia locale o anche protezione civile. Faremo una ricognizione".

L'avvocato dell'associazione Essa Luca Bauccio commenta: "Ancora una volta assistiamo alla negazione di un diritto fondamentale riconosciuto dalla Costituzione a tutte le minoranze religiose, il diritto alla preghiera e alla identità".

"I diritti sono di tutti"

Succede di nuovo, soprattutto dopo la scia di polemiche nate dal caso della scuola di Pioltello dove il Preside dell'istituto ha deciso di chiudere per le festività di Pasqua e per l'inizio del Ramadan.

Sempre Bauccio scrive sui social che "I diritti sono di tutti" e aggiunge: "Andremo avanti finché non sarà garantito alla comunità musulmana di Turbigo il pieno godimento dei diritti fondamentali della persona. Una società libera e democratica non ignora le minoranze e ha cura e attenzione verso le loro legittime richieste".

I fedeli musulmani di Turbigo sono senza un proprio luogo di culto e se non ne sarà assegnato uno per la fine del Ramadan, i legali scrivono nel ricorso che "saremo costretti a dover agire in ogni sede competente per il completo ristoro dei danni".

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