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Il Comune di Turbigo nega lo spazio per festeggiare il Ramadan, l’avvocato: “Impugneremo il provvedimento”

Il comune di Turbigo nega uno spazio per festeggiare la fine del Ramadan alla comunità musulmana. L’avvocato Luca Bauccio a Fanpage.it: “Impugneremo il provvedimento che offende lo Stato di diritto”.
A cura di Matilde Peretto
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(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

Il Comune di Turbigo, nella città metropolitana di Milano, nega la concessione di uno spazio per festeggiare la fine del Ramadan perché non ci sono luoghi adatti e personale a sufficienza. I fedeli musulmani dell'associazione Essa avevano chiesto un ambiente adatto per celebrare la fine della loro ricorrenza più importante, ma nonostante un ricorso accolto dal Tar della Lombardia, uno spazio non è stato concesso. L'avvocato dell'associazione Luca Bauccio ha spiegato a Fanpage.it che impugnerà il provvedimento.

Il provvedimento del sindaco di Turbigo

Il sindaco di Turbigo, Fabrizio Allevi di Fratelli d'Italia, ha emanato il provvedimento in tarda mattinata. Si legge: "L'Ente non ha la disponibilità di alcuno spazio da poter destinare alla manifestazione", e poche righe più sotto spiega che la negazione è dovuta anche alla carenza di organico comunale che potrebbe non garantire la sicurezza, l'ordine pubblico, la viabilità e le condizioni igienico-sanitarie adeguate.

Non solo non è stato concesso un luogo, ma viene chiesto alla comunità islamica di individuare autonomamente "uno spazio privato proprio o di terzi soggetti così da poter organizzare la celebrazione". Questo, però, non è possibile perché nell'ultimo giorno di Ramadan, i fedeli devo pregare per un'ora in un luogo adibito a Moschea che a Turbigo non c'è. Sono obbligati a spostarsi in comuni diversi e limitrofi come Novara o Magenta.

Le parole dell'avvocato e di un membro dell'associazione Essa

L'avvocato Luca Bauccio, che ha accompagnato l'associazione in questo percorso non ancora finito, commenta: "Impugneremo il provvedimento del sindaco di Turbigo perché contrario alla legge, allo Statuto comunale e alla Costituzione. È inconcepibile che ancora oggi nel 2024 si neghino diritti elementari e ci si faccia anche vanto di vessare e umiliare minoranze religiose pacifiche le quali chiedono soltanto un piccolo spazio per poter scambiare gli auguri per la fine del Ramadan. Questo provvedimento offende lo Stato di diritto e la laicità dello Stato e riduce l'ente pubblico a una succursale di partito intollerante e xenofobo".

"Noi vogliamo solo festeggiare a casa nostra, cioè Turbigo", racconta Zhaid, membro dell'associazione Essa, a Fanpage.it: "Chiediamo uno spazio come un parcheggio grande, niente di più. Siamo comunque pronti a fare tutto di nuovo". Ed è pronto anche l'avvocato Bauccio, fortemente deciso a impugnare il provvedimento del sindaco e a far valere i diritti della comunità islamica di Turbigo.

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