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Ubriaco alle sue nozze, sposo 35enne insulta e minaccia la proprietaria della location: condannato a 4 mesi

Il Tribunale di Varese ha condannato in primo grado, con pena sospesa, a 4 mesi un 35enne accusato di minaccia, tentata violazione di domicilio e danneggiamento. A settembre 2021, durante le sue nozze, avrebbe insultato e minacciato di morte la proprietaria della location.
A cura di Enrico Spaccini
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(foto di repertorio)
(foto di repertorio)

Un 35enne è stato condannato in primo grado a 4 mesi, con pena sospesa, dal Tribunale di Varese per minaccia, tentata violazione di domicilio e danneggiamento. Stando a quanto ricostruito, a settembre del 2021 durante il ricevimento per le sue nozze in una villa sul lago di Varese avrebbe insultato la padrona della location, l'avrebbe minacciata e, dopo aver distrutto mobili e piante, avrebbe provato a raggiungere l'appartamento della donna. Il pm aveva chiesto una condanna a 3 mesi, ma il giudice Davide Alvigini ha deciso per 4 mesi. Il risarcimento che il 35enne dovrà versare alla parte offesa sarà quantificato nella causa civile.

In base a quanto raccontato dalla proprietaria dell'elegante villa sul lago di Varese, quel giorno di settembre di quattro anni fa lo sposo (oggi 35enne) si era presentato già ubriaco, così come diversi altri invitati. Durante i festeggiamenti, i presenti si sarebbero sfogati con urla, cori da stadio e prendendo di mira i carabinieri. Il culmine sarebbe stato raggiunto quando lo sposo ha capito che al termine del taglio della torta non sarebbe stato più servito vino.

A quel punto, il 35enne avrebbe iniziato a inveire contro la padrona di casa, insultandola e minacciandola con frasi come "ti taglio la testa". La donna sarebbe fuggita nel suo appartamento, ma lo sposo, distruggendo quello che gli capitava a tiro, avrebbe cercato di raggiungere l'abitazione.

Finito a processo, il 35enne è stato condannato in primo grado a 4 mesi con pena sospesa. La sentenza è stata pronunciata oggi, lunedì 22 settembre, dal giudice Davide Alvigini del Tribunale di Varese. In attesa che in sede civile venga quantificato il risarcimento, la proprietaria della villa ha deciso di non ospitare più feste di matrimonio.

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