
Turista francese ebreo denuncia di essere stato aggredito in Autogrill, indaga la Digos: cosa è successo

Un turista francese ebreo ha denunciato di essere stato aggredito mentre si trovava insieme al figlio di 6 anni all'autogrill di Lainate, nel Milanese. Ha detto che i presenti, riconoscendolo come ebreo probabilmente dalla kippah, lo avrebbero allontanato e preso a calci al grido di "Free Palestine". L'uomo avrebbe girato un video dell'accaduto che in poco tempo si è diffuso in modo virale sui social. Nelle immagini si sentono le persone rivolgersi a lui dicendogli "Palestina libera" e "Qui non è Gaza, siamo in Italia, assassini". Sul caso sta indagando la Digos (Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali): gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza per ricostruire l'accaduto e stileranno poi un'informativa sulla base della quale potrebbero emergere eventuali ipotesi di reato.
Il turista ha raccontato all'agenzia Ansa: "Siamo venuti per il week end a Milano dove vive mia figlia e stavamo tornando in città". Durante il viaggio sarebbero scesi all'area di servizio per andare in bagno, che si trova al piano interrato. "Quando abbiamo iniziato a scendere ho sentito l'urlo ‘Free Palestine' da un ragazzo con la barba che era alla cassa – ha continuato il francese – è lui che ha acceso la miccia. Altri si sono infiammati e io non ho avuto paura e ho risposto. Ero arrabbiato, non sono un maleducato e un violento ma quando bisogna difendersi, bisogna difendersi".
É a questo punto che l'uomo avrebbe cominciato a riprendere tutto con il telefono, ma sarebbe stato fermato all'uscita della toilette. "Tutti mi aspettavano – continua – Quindici o venti persone che mi hanno chiesto di cancellare il video. E ho risposto ‘no' per due volte. E' stato tutto veloce e mi sono difeso. A un certo punto mi sono trovato a terra e ne hanno approfittato come animali prendendomi a calci. Non vedevo mio figlio, ma fortunatamente era con una signora che lo ha messo in un angolo. Ho visto bestie selvagge".
Una decina di minuti dopo sarebbe arrivata la polizia. "Mio genero italiano ha fatto da interprete – ha detto il francese – Ho sentito che la polizia diceva la parola Netanyahu, ma ero solo scioccato. Dopo mi ha spiegato che hanno detto che bisognerebbe dire a Netanyahu di smettere di bombardare. Ma io non sono israeliano, sono francese. Siamo un popolo di tolleranza. Non siamo mai usciti in strada con bandiere israeliane cercando qualcuno da prendere, picchiare e provocare. Il contrario succede tutti i giorni. Spero che adesso si faccia giustizia".