107 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Truffa dei tamponi a Milano: dottoressa faceva pagare giovani pazienti spacciandoli per ospiti di Rsa

Una dottoressa è indagata per una truffa sui tamponi: spacciava giovani pazienti, che la pagavano, per ospiti Rsa così da avere l’analisi dei tamponi gratis.
A cura di Ilaria Quattrone
107 CONDIVISIONI
Immagine

Truffa e accesso abusivo a sistema informatico: sono queste le accuse rivolte a una dottoressa contestualizzata cona la residenza sanitaria assistenziale San Giuseppe Monte Tabor di Milano. La professionista si sarebbe fatta pagare per eseguire i tamponi molecolari su giovani pazienti. Il costo dell'esame invece sarebbe stato accredito all'Asst Fatebenefratelli Sacco. La Procura ha chiesto il ringio a giudizio, sul quale il 22 gennaio deciderà la giudice per l'udienza preliminare Sara Cipolla.

Avrebbe fatto passare 78 pazienti come ospiti Rsa

Il reato di truffa ipotizzato è di 7.600 euro. Come riportato dal quotidiano "Il Corriere della Sera", tra i pazienti della dottoressa c'erano sia gli ospiti della Rsa che i pazienti privati, ma solo i tamponi eseguiti su i primi – in base a un accordo stipulato tra la struttura e il laboratorio di microbiologia del Sacco – potevano essere esaminati gratuitamente. Secondo il pubblico ministero Giovanni Polizzi, la donna avrebbe fatto passare 78 pazienti privati come ospiti della Rsa. Questi quindi non pagavano l'esame svolto dal laboratorio, ma retribuivano allo stesso prezzo la dottoressa.

La difesa della dottoressa

A segnalare quanto stava accadendo è stato proprio l'Asst Fatebenefratelli Sacco che si è costituita come parte offesa. Durante dei controlli a campione, avevano notato che molti tamponi erano stati eseguiti su persone giovani che invece  sarebbero dovuti arrivare dall'ospizio. La dottoressa invece si difende affermando di aver dato a quei pazienti privati un pacchetto complessivo dove oltre al compenso per l'esame, c'era anche quello per la loro pratica e in alcuni casi la visita a domicilio per i casi sospetti Covid. Per la Procura invece, oltre al fatto che quei tamponi non dovevano rientrare negli esami gratis dell'ospedale Sacco, sostiene che i pazienti versassero i pagamenti a una agenzia viaggi che sarebbe riconducibile alla dottoressa stessa.

107 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views