Trovano quasi mezzo milione di euro confiscato nel caveau di Bankitalia: il tesoro dimenticato per 31 anni

Due militari della Guardia di Finanza hanno scoperto l'equivalente di quasi mezzo milione di euro depositato 31 anni fa e poi dimenticato in un caveau di Bankitalia, nella sede di piazza Cordusio, a Milano. Il denaro derivava dalla confisca di beni sottratti nel 1994 a un'organizzazione criminale italo-turca che si occupava di traffico internazionale di stupefacenti. In totale sono stati trovati 41.740 dollari americani e 139.500 marchi tedeschi, per un totale, come si è detto, di circa mezzo milione di euro. Grazie all'iniziativa dei due militari, come riporta il giornale Il Corriere Della Sera, i contanti sono stati cambiati in euro e resi disponibili per lo Stato.
Per capire da dove vengono questi soldi, serve tornare al 1994. In quell'anno un'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, guidata dalla pm Francesca Marcelli, permise al GICO (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata), un reparto specializzato della Guardia di Finanza, di infiltrarsi in un giro di narcotraffico italo-turco. Le indagini avevano portato ad arresti, processi, condanne e sequestri. Tra le altre cose, i giudici avevano anche disposto la confisca dei profitti derivati dalle attività illecite della banda, ma la misura non era mai stata eseguita e i contanti erano rimasti sigillati nei plichi del caveau dove erano stati depositati, nella sede milanese della Banca d’Italia in piazza Cordusio.
Il loro ritrovamento si deve a uno dei militari della Guardia di Finanza: qualche mese il fa al finanziere capitò sott'occhio il cartellino di quei plichi e si ricordò dell'inchiesta antidroga a cui lui stesso aveva lavorato. Riaperti i plichi, sono quindi rispuntati i soldi rimasti dimenticati per 31 anni. La parte di denaro in dollari, essendo ancora valuta corrente, è stata versata direttamente nel Fondo Unico Giustizia, l'ente che dal 2008 si occupa di raccogliere e custodire i beni e le somme di denaro derivate da sequestri e confische nelle inchieste. I marchi tedeschi, invece, essendo una valuta ormai fuori corso, sono stati cambiati in euro e sono stati versati nel fondo insieme ad alcuni gioielli.