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Tre arresti per traffico di droga e riciclaggio per 6 milioni: come agivano e cos’è il sistema “hawala”

La Guardia di Finanza ha sequestrato disponibilità finanziarie e denaro contante per oltre 6 milioni di euro in alcune abitazioni e aziende di Milano, Novara e Vicenza: sono state fermate tre persone per traffico di droga e riciclaggio.
A cura di Giorgia Venturini
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Tre persone sono state fermate per traffico di stupefacenti e riciclaggio: la Guardia di Finanza ha sequestrato disponibilità finanziarie e denaro contante per oltre 6 milioni di euro nelle abitazioni e aziende a loro riconducibili a Milano, Novara e Vicenza. Il fermo è stato eseguito dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico Finanziaria di Milano, con il supporto del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata e l’ausilio di unità cinofile cash-dog: i militari hanno agito al termine di un'operazione di contrasto al riciclaggio di proventi illeciti.

Dalle indagini è emerso un gruppo familiare di Cusago, nel Milanese, che su carta erano impegnati nella gestione di un mobilificio ma la loro vera attività era tutt'altro. Tramite infatti sistema "hawala" riuscivano a riciclare importanti somme di denaro provenienti principalmente del traffico internazionale di sostanze stupefacenti a Milano e nel Nord Italia. Ma cos'è il sistema "hawala"?

Si tratta di un sistema che permettere di muovere soldi in modo veloce ed economico senza coinvolgere le istituzioni finanziarie. Spesso è quindi utilizzato dai criminali per spostare soldi senza lasciare particolari tracce. A tenere in piedi questo sistema sono soprattutto due "agenti" chiamati "hawaladar": uno si trova nel luogo di partenza del denaro e l’altro nel luogo di destinazione. E proprio a queste due persone si rivolge chi vuole trasferire il denaro e il beneficiario. Tutto ruota attorno alla parola d'ordine: la transazione infatti viene autorizzata in base ad una parola d’ordine che il cliente comunica al hawaladar che si trova nel paese di partenza dei contanti in fase di consegna dei fondi. Saranno poi i due hawaladar ad accordarsi e a informare anche il beneficiario finale della parola d'ordine.

In questo caso il denaro, confezionato nei sacchetti della spesa e nascosto in un appartamento milanese, era stato trasferito una società di Vicenza attiva nel locale distretto orafo. Gli hawaladars si sono occupati dell'operazione di prelievo e di consegna, il tutto riservandosi un margine di profitto dal 2 per cento al 5 per cento: questi sono inseriti in un più strutturato e ramificato network di corrieri utilizzato per diverse finalità illecite.

Alla fine le indagini hanno portato a un decreto di fermo di indiziato di delitto ed il contestuale sequestro preventivo d’urgenza.

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