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Stop allo sci, lo sfogo di chi lavora in montagna: “Avevamo tutta la settimana prenotata”

Si sfogano a Fanpage.it alcuni proprietari di rifugi e hotel ai Piani di Bobbio, in provincia di Lecco, che erano pronti alla riapertura delle piste da sci in programma per lunedì 15 febbraio ma poi rinviata ancora una volta al 5 marzo. “Capisco tutto. Capisco la salute. Ma le tempistiche no. Non è stata una bella presentazione del nuovo governo”, precisa Antonio Corti del Rifugio Ratti Cassin ai Piani di Bobbio in provincia di Lecco.
A cura di Giorgia Venturini
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È stata una falsa partenza per lo sci lombardo. Poche ore prima la riapertura di seggiovie e skilift il governo ha posticipato l'apertura dei impianti da sci al 5 marzo a causa di alcuni focolai negli ultimi giorni di varianti del Covid. Non è però mancato lo sfogo dei gestori dei rifugi e proprietari degli hotel che hanno sperato nel 15 febbraio come la data di avvio della stagione sciistica. Per tutti si è trattato di uno sconforto incredibile, oltre al fatto che "non è stata una bella presentazione del nuovo governo", precisa Antonio Corti, direttore del rifugio Ratti Cassin, sui Piani di Bobbio della Valsassina, in provincia di Lecco. A fanpage.it spiega: "Capisco tutto. Capisco la salute, ma non capisco la tempistica". E poi aggiunge: "Nello stesso periodo lo scorso anno facevamo 400-500 coperti in una stagione invernale. Per questa settimana di riapertura eravamo tutti pieni, invece ho dovuto restituire il 95 per cento della caparra".

Aperti e chiusi subito i contratti di lavoro

Alla base dei sconforto c'è anche il problema dei contratti: tanti dei gestori dei rifugi hanno parto dei contratti il 13 febbraio in vista di lunedì 15 per poi però richiuderli subito. "Così ho fatto per almeno tre contratti di lavoro", precisa Eugenia Bonaccina del rifugio Lecco, sempre ai Piani di Bobbio. Qui come in altre località sciistiche della Lombardia tutto è rimasto chiuso dal 23 dicembre con riaperture in soli due fine settimane. E poi basta: "Non crediamo neanche in una riapertura il prossimo 5 marzo. La neve in questi giorni ha retto perché ha fatto freddo, ma andando avanti sarà sempre peggio", conclude Patrizia Dall'Ara dell'hotel Bianco a Primaluna, in provincia di Lecco.

L'ira di Fontana: Colpo gravissimo

A questo dietrofront del ministro Speranza non ci sta neanche il presidente della Lombardia Attilio Fontana che ha commentato così l'alt alla riapertura delle piste da sci: "Una decisione dell'ultimo secondo che dà un ulteriore colpo gravissimo a un settore che stava faticosamente riavviando la propria macchina organizzativa". E poi ha aggiunto: "Ancora una volta si dimostra che il sistema delle decisioni di ‘settimana in settimana' è devastante sia per gli operatori, sia per i cittadini".

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