Santificazione Carlo Acutis

Siamo stati alla canonizzazione di Carlo Acutis: il santo che ha coinvolto migliaia di giovani

Fanpage.it era alla cerimonia di canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, da ieri santi. Il racconto di ciò che è successo a Piazza San Pietro.
A cura di Alessia Rabbai
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Papa Leone XIV con i famigliari di Carlo Acutis
Papa Leone XIV con i famigliari di Carlo Acutis
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Amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi è una frase che è risuonata potente alla canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, ieri proclamati santi. Un'esperienza vissuta come giornalista e come fedele, con il privilegio di osservare e raccontare il grande evento dedicato a due giovani modelli di fede e intercessori presso Gesù Cristo. C'era fermento già dall'alba al Vaticano, dalla stazione e dalla metropolitana le comitive di adolescenti si dirigevano verso il colonnato del Bernini, impazienti tra cori e canti: "Evviva Carlo e Piergiorgio". A Piazza San Pietro mi sono immersa tra la gente in lungo e in largo, muovendomi attraverso i corridoi, davanti a me cappellini colorati, stendardi, ragazzi e ragazze provenienti da vari Paesi del mondo cantavano, si abbracciavano, piangevano, recitavano il rosario. "Ci insegnano a non chiuderci in noi stessi nell'individualismo, ma ad aprirci con gesti di generosità, ad aiutarci gli uni con gli altri" hanno risposto quando gli ho chiesto cosa rappresentano per loro i due giovani santi.

I giornalisti hanno avuto la possibilità di girare tra la gente a Piazza San Pietro, guardando volti commossi, sorrisi emozionanti, ascoltando le storie di chi è arrivato dall'altra parte del mondo per pregare e festaggiare Acutis e Frassati. Poco prima dell'inizio della cerimonia i cronisti si sono spostati sul Braccio di Carlo Magno, al lato sinistro guardando la basilica. Da lì la vista è mozzafiato, con la macchinetta fotografica si raggiunge il sagrato, piazza San Pietro con il suo meraviglioso colonnato che ti "abbraccia", fino a via della Conciliazione, i fedeli rimasti fuori in fila. Da lassù, una posizione certamente privilegiata, abbiamo potuto assistere allo svolgimento della cerimonia di canonizzazione.

La cerimonia in Latino aperta dall'invocazione allo Sprito Santo

Una cerimonia scandita da momenti e rituali ben precisi e densi di significato. Papa Leone XIV per l'occasione è arrivato vestito d'oro e in Piazza San Pietro ha risuonato "Veni, creator Spiritus" una preghiera potente, il canto d'invocazione dello Spirito Santo, che per i fedeli guida, ispira, trasforma, permette di entrare in relazione profonda con Dio. La celebrazione si è svolta in Latino, con alcune parti cantate. È la lingua della Chiesa universale, rappresenta la sua continuità storica e l'immutabilità della parola del Vangelo. Il legame indissolubile tra passato, presente e futuro, il cui filo conduttore per i cattolici è la presenza vera di Cristo nell'Eucarestia: ieri, oggi e domani, fino alla fine dei giorni.

La vista su Piazza San Pietro
La vista su Piazza San Pietro

La formula di canonizzazione

Il cardinale Marcello Semeraro prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, accompagnato dai postulatori, ossia incaricati di condurre le indagini sulle canonizzazioni e di presentare la causa alla Santa Sede, ha rivolto al Pontefice la domanda rituale: "Beatissimo Padre, la Santa Madre Chiesa chiede che Vostra Santità iscriva nell'Albo dei Santi i beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis e siano invocati come santi da tutti i cristiani". Alla domanda hanno fatto seguito cantate le litanie dei santi, chiamati ad assistere al momento per la loro intercessione.

Papa Leone XIV ha risposto con la formula solenne di canonizzazione: "Ad honorem Sanctae et individuae Trinitatis, ex exaltationem fidei catholicae et vitae christianae incrementum, auctoritate Domini nostri Iesu Christi, beatorum Apostolorum Petri et Pauli ac Nostra, matura deliberatione paehabita, et divina ope saepius implorata, ac de plurimorum Fratrum Nostrorum consilio, Beatos Petrum Georgium Frassati et Carloum Acutis Sanctos esse decernimus et definimus ac Sanctorum Catalogo adscribimus, statuentes eos in universa Ecclesia inter Sanctos pia devotione recoli delibere. In nomine Patri et Fili et Spiritus Sancti". Dunque, che dopo aver lungamente riflettuto e aver invocato più volte l'aiuto divino Frassati e Acutis sono dichiarati santi, iscritti nell'apposito registro, onorati ed invocati come tali.

Piazza San Pietro il giorno della canonizzazione di Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati, da ieri santi
Piazza San Pietro il giorno della canonizzazione di Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati, da ieri santi

L'omelia di Papa Leone XIV

Nell'omelia Papa Leone XIV ha ricordato l'importanza di aderire al progetto di Dio, entrando in profonda connessione con lui per conoscere i piani che ha in serbo per noi, ricordando che "il rischio più grande della vita è quello di sprecarla al di fuori del progetto di Dio". Carlo Acutis diceva: "Ogni giorno che passa è un giorno in meno per santificarci". Il suo "kit per la santità" erano sacramenti, messa, recita quotidiana del santo rosario, lettura della parola, preghiera e opere di bene. Il Pontefice ha citato l'esempio di San Francesco d’Assisi, giovane e ricco. Di come la sua vita è cambiata improvvisamente e completamente quando ha incontrato Gesù: "Signore, che vuoi che io faccia?" ha chiesto. Da quella domanda la sua spogliazione e la storia di santità. Particolarmente significativa anche il ricordo di Sant’Agostino, che si è convertito solo alla fine della sua vita: "Una voce, nel profondo, gli diceva voglio te. Era Gesù che lo chiamava".

Il messaggio di Acutis e Frassati per i giovani

"Verso l'alto" diceva Frassati, che amava la montagna e durante le sue scalate rivolgeva lo sguardo al cielo, ammirando la bellezza del Creato. Giovane di inizio Novecento, è morto a ventiquattro anni dopo aver contratto una poliomelite mentre aiutava i poveri. Carlo Acutis quando è morto per una leucemia fulminante aveva quindici anni, oggi ne avrebbe avuti trentaquattro anni, è il primo santo Millennial, patrono di internet e primo influencer cattolico.

Oggi riposa nella Basilica della Spogliazione di Assisi. Benedetta Palella, una delle giovani influencer cattoliche più seguite su Tiktok lo definisce il "mio amico nel cielo". Abbiamo incontrato anche Nicola Camporiondo, un altro giovane influencer che Fanpage.it ha intervistato, spiegando che averlo colpito di Acutis e Frassati e stato "il loro impegno sociale, essere modelli dai quali anche persone non credenti possono prendere spunto per il loro volontariato". Fermiamo una ventenne arrivata da Bogotà, Colombia: "Carlo Acutis è un grande dono che il Signore ci ha dato, ho viaggiato fino a Roma per ringraziarlo".

Carlo Acutis diceva: "L'Eucarestia è la mia autostrada verso il cielo", che siamo più fortunati delle persone che vivevano al tempo di Gesù, le quali spesso dovevano percorrere tantissimi chilometri per vederlo, mentre oggi, per chi crede, è presente realmente in tutti i tabernacoli del mondo: per incontrarlo basta scendere nella chiesa sotto casa". Quando gli chiedevano cosa volesse fare da grande, quali sogni aveva, santo Carlo Acutis rispondeva: "Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita".

Borracce e tappi di bottiglia fuori dal colonnato, diversi malori

Al grande evento hanno partecipato decine di migliaia di persone, per l'occasione la quastura di Roma ha messo in campo un piano siccurezza, con un gran dispiegamento di forze dell'ordine di vari reparti, l'area di San Pietro è stata attentamente sorvegliata con droni ed elicotteri, non ci sono stati problemi di ordine pubblico. Piazza San Pietro è stata aperta ai fedeli intorno alle ore 7, i controlli ai varchi d'ingresso hanno visto come di consueto l'uso dei metal detector. Niente tappi di bottiglia e borracce nel colonnato, queste ultime sono state raggruppate in vari punti di via della Conciliazione, con la speranza di ritrovarle e riprenderle a cerimonia finita.

I volontari hanno distribuito bottigliette d'acqua gratuite. Alcune persone si sono sentite male durante la messa, tra le quali una donna e una suora, che sono state soccorse dal personale sanitario, che si è fatto largo tra la folla aprendo le transenne e le ha portate via sulle barelle. Il grande evento si è concluso con il giro del Pontefice nella Piazza tra applausi e cori. Successivamente la folla di fedeli si è riversata lungo le vie d'uscita e verso la metro Ottaviano. Lunghe le attese per i viaggiatori, con file di diverse decine di metri e percorsi obbligati.

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