“Si scambiano foto di bimbi ebrei nei lager”: scoperte le chat di un gruppo neofascista, diversi minorenni indagati

È un movimento di chiara ispirazione fascista che auspica la fondazione di un "Partito Nazional Volkkssista" quello che si delinea nei profili Instagram, Telegram e WhatsApp che facevano capo al 17enne di origine turca residente nel Comasco, ora indagato dalla procura dei minori di Milano. Sui gruppi, composti da diversi minorenni, sono state rinvenute immagini raffiguranti bambini ebrei reclusi all'interno di campi di concentramento, pubblicate anche frasi attribuite ad Adolf Hitler.
Questa mattina, martedì 10 giugno, la polizia ha eseguito un’ordinanza, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, che dispone la misura cautelare delle prescrizioni – con divieto di utilizzo di strumenti per l’accesso al web per due mesi – nei confronti di un 17enne cittadino italiano di origine turca, residente in provincia di Como, incensurato, indagato quale promotore di un sodalizio finalizzato alla propaganda e all’istigazione a delinquere per motivi di odio razziale, anche mediante l’apologia della Shoah. Contestualmente sono state svolte altre due perquisizioni nei confronti di altrettanti minorenni: il primo, residente in Friuli Venezia-Giulia, evidenziatosi quale membro attivo del medesimo sodalizio, e l’altro, residente nel comasco, emerso all’attenzione come possibile possessore di armi da fuoco e relativo munizionamento.
L’attività investigativa scaturisce da un'attività di web-monitoring svolta dalla polizia nei confronti degli ambienti dell’estrema destra radicale e suprematista: tale attività ha consentito d’individuare su una piattaforma social un gruppo, amministrato dall’indagato, di esplicita ispirazione fascista e con aperti richiami al nazismo, nel cui ambito il minore ha svolto attività di propaganda, anche di tenore marcatamente xenofobo, omofobo ed antisemita, e reclutamento di giovani e giovanissimi.
Fra le frasi utilizzate all'interno del gruppo: "Questo è il mio gruppo di fascisti"; "Dobbiamo riorganizzare le camicie nere" e "allestire un gruppo paramilitare o squadre con fascia con logo del partito per picchiare stupratori, molestatori e borseggiatori con manganelli", e ancora "morte agli ebrei e a chiunque li sostenga". Ampio il ricorso ad hashtag quali #zionism, #antijude, #antiebreo e #antisemitic. L'obiettivo? Istigare i giovani partecipanti a compiere atti di violenza e “spedizioni punitive” ideologicamente connotate, nonché, più in generale, di costituire di un vero e proprio movimento antisistema, anche prospettando la possibilità di procurarsi del danaro per l’acquisto di armi.