Ruba foto dai social a 25 ragazze e le pubblica sui siti porno: indagato 23enne di Milano, tra le vittime una 17enne

Un 23enne residente nell'hinterland di Milano è indagato dalla Procura con le ipotesi di reato di accesso abusivo di sistemi informatici, diffamazione aggravata dall'uso del mezzo informatico e violazione della privacy. Stando a quanto ricostruito dalle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese, il giovane avrebbe pubblicato in un sito pornografico le foto che 25 donne avevano condiviso sui propri profili social. Stando a quanto riportato da LaStampa, la più piccola di loro avrebbe 17 anni e alcuni scatti risalirebbero a periodi in cui altre presunte vittime erano ancora minorenni.
La denuncia era scattata a marzo del 2024, quando le 25 ragazze erano state avvisate da alcuni loro conoscenti delle loro foto e dei loro nomi pubblicati su un sito porno. Le giovani hanno denunciato tutto ai carabinieri che, comparando i vari profili social e i rispettivi follower, hanno individuato in un loro conoscente e coetaneo il presunto autore. Nei giorni scorsi, un 23enne milanese è stato perquisito dai carabinieri di San Donato. I militari, dopo aver controllato la sua abitazione, gli hanno sequestrato il cellulare e il pc come da disposizione della Procura. I dispositivi verranno analizzati in modo tale da individuare con "certezza l'esistenza e l'ulteriore destinazione dei file originali, la disponibilità di ulteriori immagini o video non ancora noti e la presenza di comunicazioni con terzi per la diffusione o condivisione del materiale".
Stando a quanto ricostruito, il 23enne avrebbe preso le foto delle 25 ragazze dai loro profili Facebook e Instagram, la maggior parte dei quali era impostato in modalità privata, e le avrebbe pubblicate in un sito pornografico. Gli scatti ritraevano le giovani in vari contesti, anche al mare. In un caso, il ragazzo avrebbe pubblicato due video nei quali si vedeva un cellulare con una fotografia di una delle ragazze sullo sfondo mentre un altro giovane praticava un atto di autoerotismo. In questa fase delle indagini, non ci sarebbero gli estremi per contestare anche il reato di revenge porn.