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Rifiuti pericolosi nei campi agricoli e vicino alle falde: 6 arresti, uno legato alla ‘ndrangheta

Fin dalle prime ore dell’alba, nelle province di Como e Milano, i militari del Reparto Operativo di Como hanno portando a termine un’operazione di contrasto al fenomeno dell’inquinamento ambientale e traffico illecito di rifiuti speciali: sono scattate sei misure cautelari. Destinatario di una di queste anche un noto pregiudicato vicino alla ‘ndrangheta nel Comasco.
A cura di Giorgia Venturini
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Hanno sversato almeno 85mila metri cubi di rifiuti in un'area agricola nel Comune di Cantù, nel Comasco, dove sono presenti importanti falde acquifere locali. È quanto hanno scoperto i carabinieri del Comando provinciale di Como che già alle primissime ore dell'alba hanno dato esecuzione di sei ordinanze cautelari, di cui tre in carcere e altre tre agli arresti domiciliari, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di traffico illecito di rifiuti speciali. Così il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, l'ordine di sequestro, finalizzato alla confisca, di autocarri e macchine di scavo e terreni per più di 4,7 ettari.

L'operazione "Riserva"

Le indagini, scattate nell'aprile del 2019 e che hanno poi portato agli arresti di questa mattina nell'ambito dell'operazione "Riserva", hanno svelato il coinvolgimento nel traffico illecito di rifiuti di un'impresa edile del comasco: l'azienda, già sottoposta nel 2017 a interdittiva antimafia, è nota in zona per essere molto attiva nel settore dello scavo e movimento terra. Così come i tre imprenditori erano noti alle forze dell'ordine per l'appartenenza a una stessa famiglia criminale originaria delle Calabria ma attiva soprattutto a Fino Mornasco, paese in provincia di Como: come spiegano i militari, si tratta del proprietario terriero che ha messo a disposizione alcuni fondi agricoli di Senna Comasco, sempre nel Comasco, vicino quindi anche all’impresa edile nell’attività criminale di occultamento dei rifiuti con livellamento del terreno, di un geologo di Settimo Milanese e infine di un dirigente del Comune di Senna Comasco ora in pensione, quest’ultimo finito ora tra agli arresti domiciliari.

Nel dettaglio, è stata accertato lo sversamento di rifiuti speciali, di cui la maggior parte sono i resti di scavi di lavori edili e stradali, in una vasta area verde di riserva sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici. Tutto era possibile con la complicità del dipendente dell'ufficio tecnico comunale di Senna Comasco che rilasciava permessi di riempimento e livellamento dei campi nonostante le "difformità del materiale utilizzato con l’avallo delle perizie geologiche del professionista incaricato contenenti dati inesatti e completa assenza di controllo e vigilanza specifica", come spiegano i carabinieri di Como. Eppure in quello stesso terreno a Senna, località Gaggio, veniva utilizzato anche per il pascolo animale. Inoltre qui sono presenti un'importante falda acquifera che distribuiscono acqua in tutta la valle. Questo vuol dire che li  continuo sversamento illecito di rifiuti, non visibili perché venivano ricoperti, ha creato con il passare nel tempo un inquinamento nel terreno in alcuni punti alto almeno 10 metri.

Il legame con la ‘ndrangheta

Tra gli arrestati di oggi spicca anche un noto pregiudicato, a capo dell'azienda edile finita nel mirino dei carabinieri. L'imprenditore era già stato arrestato per associazione per delinquere di stampo mafioso e traffico di stupefacenti nell'anno 1994 quando era scattata una delle prime operazioni antimafia in Lombardia, denominata "La notte dei Fiori di San Vito", che aveva smascherato una importante Locale di ‘ndrangheta a Fino Mornasco.

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