Rifiuta il pagamento con carta di credito, tassista di Milano sospeso per 45 giorni dal servizio: cosa è successo

Poco dopo le 15:00 del 9 aprile, in piazzale Principessa Clotilde a Milano, una persona si è avvicinata al primo taxi disponibile di fianco all'ingresso dell'ospedale Fatebenefratelli per chiedere al conducente di poter salire. Dopo aver messo in chiaro che avrebbe pagato con la carta, il tassista ha rifiutato il pagamento con strumenti elettronici e di conseguenza la corsa.
L'episodio è riportato nella determina dirigenziale dell'area Strategie innovative per il trasporti del Comune che, di conseguenza, ha disposto per il tassista 45 giorni di sospensione dal servizio.
Il caso è stato seguito della Commissione tecnica disciplinare che si occupa di tutti i casi di presunte violazioni delle norme del bacino aeroportuale lombardo. Stando a quanto riportato, il conducente avrebbe trasgredito due articoli del regolamento, il 40 e il 41, che dispongono che i tassisti devono accettare i pagamenti elettronici, devono comportarsi in modo corretto verso i clienti e devono accettare la corsa, salvo poche eccezioni.
Questo non è il primo episodio di un tassista costretto a sospendere il suo servizio. Come lui, dovrà stare fermo 33 giorni l'autista che il 26 maggio scorso ha fatto pagare un surplus imprevisto a un passeggero. Dopo aver trasportato un cliente da via Gesù, in zona Quadrilatero della Moda, al terminal 1 di Malpensa, il tassista si sarebbe fatto pagare una cifra diversa dalla tariffa predeterminata per qualsiasi tipo di percorso con partenza da Milano e arrivo in aeroporto (136 euro al posto di 110), in più, lasciando "una ricevuta incompleta". Dopo che la Commissione nella seduta del 10 settembre ha accertato l'accaduto, l'autista è stato sospeso per poco più di un mese, con obbligo di restituire 26 euro al passeggero.
L'ultimo episodio invece, risale allo scorso 18 giugno, quando un terzo conducente è stato trovato dalla polizia locale a Linate in tuta da ginnastica, vietata al regolamento (insieme a canottiere, pantaloni corti o ciabatte). Per lui è scattato solo un richiamo “a una puntuale osservanza del regolamento”. La questione pos resta, dunque, tra le più gettonate tra i detrattori della categoria. Nonostante ciò, l'indagine Mystery Client 2024 della Regione ha certificato che nel 97,9% dei controlli i tassisti accettano correttamente il pagamento con carta, superando ampiamente la soglia minima del 90%.