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Covid 19

Report Gimbe, tornano a diminuire i nuovi casi Covid in Lombardia: meno 1,3 per cento

Nell’ultima settimana i nuovi casi di Coronavirus in Lombardia sono diminuiti dell’1,3 per cento rispetto alla settimana precedente. Aumentano ancora i ricoveri in area medica, diminuiscono quelli in terapia intensiva.
A cura di Francesco Loiacono
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Tornano a diminuire, seppur di poco, i nuovi casi Covid in Lombardia. Stando all'ultimo report della Fondazione Gimbe, nella settimana tra il 30 marzo e il 5 aprile i contagi sono diminuiti dell'1,3 per cento rispetto alla settimana precedente, quando comunque si erano già iniziati a vedere i segni di un rallentamento del virus. Rallentamento che è ancora più evidente a livello nazionale, dove il calo dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente è del 5,3 per cento.

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Ricoveri: aumentano quelli in area medica, diminuiscono quelli in terapia intensiva

Le tendenze nazionali si rispecchiano in quelle lombarde anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni. In tutta Italia i ricoveri ordinari aumentano del 5,2 per cento, mentre le terapie intensive calano del 3,3 per cento. Anche in Lombardia il dato è simile: la percentuale di posti letto occupati da pazienti Covid in area medica è aumentata, passando dal9,7 per cento della scorsa settimana all'11,1 per cento del periodo 30 marzo – 5 aprile. I posti letto Covid occupati in terapia intensiva sono invece leggermente scesi, passando dal 2,5 al 2,2 per cento.

A livello nazionale si assiste purtroppo a un aumento dei decessi, che nell'ultima settimana sono tornati a superare quota mille (1.049, più 10,1 per cento rispetto ai sette giorni precedenti, anche se 104 decessi sono riferiti a periodi precedenti). In Lombardia a ieri, 6 aprile, i decessi complessivi dall'inizio della pandemia avevano raggiunto i 39.359. "Il numero dei decessi che non accenna a scendere – ha sottolineato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – merita una particolare attenzione: infatti, accanto a fattori epidemiologici non modificabili (età avanzata, comorbidità), esistono determinanti legate al calo dell’efficacia vaccinale sulla malattia grave e al sottoutilizzo dei farmaci antivirali su cui, invece, è possibile intervenire". L'importanza del vaccino è evidente: "Il tasso di mortalità nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con dose booster è superiore di 14,3 volte negli over 80, di 12,3 volte nella fascia 60-79 e di 8 volte nella fascia 40-59", aggiunge Cartabellotta.

Eppure, "tutti i dati confermano che la campagna vaccinale si è ormai fermata", commenta Cartabellotta. Anche se la Lombardia resta una tra le regioni più virtuose sul fronte della campagna vaccinale, almeno sulle prime dosi: l'86 per cento della popolazione ha completato il ciclo vaccinale (con vaccino monodose o doppia dose), il tasso di copertura delle terze dosi è dell'86,3 per cento, ma crolla al 3,4 per cento il tasso di copertura delle quarte dosi. "Restano del tutto ingiustificate le esigue coperture e le eterogeneità regionali, tenendo conto che i pazienti immunodepressi che necessitano della quarta dose a completamento del ciclo sono noti alle ASL e raggiungibili tramite chiamata attiva", conclude il presidente del Gimbe.

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