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“Regala un buono per poter guidare un vero carro armato”: polemiche sull’iniziativa per San Valentino

I gestori dell’Apokas Paintball Park di Merate (Lecco) hanno lanciato un’iniziativa per San Valentino: regalare la possibilità di poter guidare un carro armato. Un’esperienza che ha lanciato diverse polemiche.
A cura di Ilaria Quattrone
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Alcuni frame del video pubblicato su Facebook
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I gestori dell'Apokas Paintball Park di Merate, comune che si trova nella provincia di Lecco, hanno lanciato un'iniziativa per festeggiare San Valentino: regalare un buono per guidare un mezzo corazzato. Un'idea discutibile considerato il periodo delicato che stiamo vivendo. Da Gaza all'Ucraina, sono infatti diversi i conflitti che stanno mietendo migliaia di vittime. Eppure, nonostante questo, l'evento è andato sold out e si è reso necessario creare liste d'attesa.

Il costo dell'esperienza può costare fino a 500 euro

L'Apokas ha un museo che ospita una ventina di mezzi militari che appartengono a diverse epoche. Ci sono una decina di carri armati, jeep, furgoni ed elicotteri. I visitatori possono guidarli pagando dai 189 ai 499 euro: il biglietto è valido da lunedì a domenica e consente di poter guidare il mezzo – rigorosamente in coppia – per circa un'ora e mezza.

Le polemiche

Alcune persone hanno lasciato diversi commenti critici sotto i video condivisi sui social network in cui è stata proposto l'evento: "Ci hanno scritto di andare in Ucraina o a Gaza a lanciare certe iniziative. Ma noi non siamo dei guerrafondai, anzi partecipiamo a diverse iniziative di sensibilizzazione a favore della pace", ha affermato il responsabile Daniele Carbone in un'intervista al quotidiano La Repubblica.

Tra queste ha citato il carro armato sommerso di libri posizionato ad aprile 2022 fuori da Palazzo Reale per l'installazione ‘Solo la cultura può fermare la guerra' e i presepi che rimandavano alla situazione di Gaza per Natale.

Carbone vede in questa attività un deterrente: "Chi lo prova, alla fine dell'esperienza è spesso esausto e di certo non si dimenticherà più che la guerra non è affatto un gioco", sostiene.

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