Quarantamila persone all’anno cercano casa in centro a Milano, ma meno di 1400 riescono davvero a comprarla

Nel centro di Milano anche sognare ha un prezzo. Se ne sono accorte quelle 40mila persone che nel 2024, secondo il centro studi Gromia, hanno cercato casa sui siti immobiliari all’interno della circonvallazione dei Bastioni, la strada che ricalca le mura spagnole che nei secoli scorsi univano tutte le porte della città. Lo hanno fatto per curiosità o perché a caccia di un'offerta irrinunciabile o perché desiderosi di non abbandonare la zona in cui hanno serenamente vissuto in affitto per anni. Lo stesso studio riporta come, nonostante un numero così alto di ricerche, nel 2024 le case comprate in centro a Milano sono state soltanto 1394, escludendo il centro storico che ne conta appena 352.
In centro, stando alle ultime statistiche regionali Lombardia Omi 2025, i valori medi superano gli 8.400 euro al metro quadro. Il costo medio di un bilocale di 50 metri quadri quindi è di oltre 420mila euro. A cui si aggiungono le spese del notaio e dell’agenzia immobiliare. E i prezzi sono aumentati di almeno il 50 per cento dal 2015 a oggi. "Mio fratello ha comprato casa dieci anni fa – racconta a Fanpage.it Stefano, ventinovenne che ha appena acquistato un appartamento ad Argonne -. Se oggi decidesse di venderla ne ricaverebbe esattamente il doppio rispetto a quello che ha speso".
Dopo molte ricerche tra i quartieri Conciliazione e Wagner, Stefano ha comprato casa nel quartiere Argonne, nella periferia est, cioè la zona in cui sono avvenute più compravendite secondo lo studio di Gromia. All’inizio la sua idea era di andare in affitto, ma poi si è deciso ad acquisire un monolocale perché "un mutuo di 700 euro conviene di più di un affitto a mille". Il problema del mutuo è che nel momento dell’acquisto ci deve essere una liquidità di circa il 30 per cento rispetto alla spesa totale, e dunque, nel caso di molti under 30, una condizione indispensabile è avere una famiglia disposta a contribuire al versamento immediato di circa 80mila euro su una casa da 250mila. Chi invece non ha la fortuna di avere alle spalle un sostegno forte, è escluso a priori da qualsiasi tipo di acquisto immobiliare a Milano. In periferia come in centro.
Rachele, dipendente di una casa editrice, ha raccontato a Fanpage.it di aver cercato a lungo nelle zone vicine a Viale Bligny dove abitava in affitto in un monolocale di 25 metri quadri con una cucina-armadio (aprendo l’armadio si poteva utilizzare la cucina), come un'iconica scena di Renato Pozzetto nel film "Il ragazzo di campagna". L’unica opportunità a costo accessibile si era aperta proprio nel suo palazzo a causa del pignoramento di una abitazione e della conseguente asta: "Era un appartamento identico a quello in cui vivevo con le stesse metrature. Mi sono venuti i brividi, non ce la facevo più a stare qua". Per il resto, ha trovato solo monolocali da 300mila euro in su. Così ha optato per Vigentino, una zona periferica e senza metro, ma che le ha permesso di vivere in una casa da 50 metri quadri, cioè il doppio dello spazio, comprato alla metà del prezzo di una sistemazione in viale Bligny.
Chi desidera il centro si sposta in periferia, chi vive in periferia prende in considerazione la provincia. È il caso di Roberto, che dopo sei anni in un appartamento a due passi dalla metro di Villa San Giovanni, ha deciso di tornare nel suo paese d’origine, Cassina De’ Pecchi. Cassina è un paese non così lontano da Milano e da lì passa pure la metro verde. Ciò nonostante, i prezzi sono notevolmente più bassi. Roberto e la sua compagna desideravano una casa più grande e hanno cercato per un po’ nella stessa zona in cui vivevano: "A Precotto ci hanno chiesto 600mila euro come base di partenza. Così ci siamo chiesti se valesse la pena continuare a vivere a Milano, anche considerato il nostro stile di vita tranquillo. Alla fine, abbiamo optato per tornare a Cassina: un trilocale con due bagni, lavanderia, cantina e box ci sta costando 350mila". E così, dal centro alla periferia e dalla periferia alla provincia, Milano perde poco alla volta i suoi abitanti per rimpiazzarli con chi può spendere senza remore ottomila euro al metro quadro. E tanti cari saluti all’inclusività.