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Qual era il bar di Lorenzo Kocis La Russa a Milano, chiuso dai condomini che si lamentavano per il rumore

Il Parea Bistrot in via Vigna a Milano (Cinque Vie) è stato aperto nel 2022 da Lorenzo Kocis La Russa, secondogenito del presidente del Senato e capogruppo di Fratelli d’Italia per il Municipio 1, con due soci. Il locale ha chiuso di recente dopo le proteste dei condomini, che hanno fatto causa al bar.
A cura di Francesca Del Boca
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Un cocktail bar proprio nel cuore delle Cinque Vie milanesi, tra palazzi nobiliari e la movida dei giovani rampolli di città. È il Parea bistrot, il locale in via Vigna 6 aperto nel 2022 da Lorenzo Kocis La Russa, 30 anni, secondogenito del presidente del Senato e capogruppo di Fratelli d'Italia per il Municipio 1, con due suoi amici. O meglio era, dal momento che solo un anno dopo i residenti dello stabile che ospitava il bar al piano terra hanno trascinato in tribunale gli amministratori e i rappresentanti legali della società Rinascimento Srl (non La Russa) per il troppo rumore, facendolo chiudere per sempre.

"Parea Bistrot è situato in una posizione strategica nel cuore di Milano, all'interno del quartiere Cinque Vie in via Vigna 6, a pochi passi dal Duomo e dall'Università Cattolica", si leggeva sul sito del locale, che organizzava anche feste di laurea e di compleanno. E che conta una sede gemella anche al "mare dei milanesi" per eccellenza, Santa Margherita Ligure (Genova). "La nostra posizione centrale ci rende facilmente raggiungibili per tutti i milanesi, oltre che per i turisti e per gli studenti universitari". Il locale, aperto a pranzo e a cena fino a mezzanotte, offriva ai clienti insalate, club sandwich, tartare, tapas o primi piatti semplici, accompagnati da una ricercata drink list e un'atmosfera decisamente vivace, soprattutto all'aperitivo, tra dj set e musica dance.

Il Bistrot Parea di Milano, dopo neanche tre anni di vita, ha così abbassato definitivamente la saracinesca lo scorso 30 marzo. "Stiamo vendendo. Arriverà un’hamburgheria", ha dichiarato lo stesso La Russa a Il Fatto Quotidiano, sottolineando che la decisione si è resa necessaria "per problemi con il condominio". Ma per Lorenzo La Russa non è certo finita qui: il consigliere di Zona di FdI ha deciso infatti a loro volta di accusare i condomini di via Vigna per aver "sabotato" l'attività (addirittura, nel caso di un residente in particolare, addirittura prendendo a calci lo stereo, lanciando bicchieri e danneggiando le vetrine), e con lei le sue entrate economiche. Da qui è arrivata una richiesta di risarcimento agli amministratori del palazzo di circa 500mila euro (per la precisione 484mila euro), ovvero – secondo i legali di parte – il corrispondente del ricavo medio degli ultimi tre esercizi commerciali.

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