Pubblicazione verbali Cts, parenti vittime Covid: “Quei documenti un oltraggio a decenza e pudore”

"Crediamo che quei documenti rappresentino un oltraggio alla decenza ed al pudore". Questo il commento del comitato dei famigliari delle vittime di Covid di Bergamo ‘Noi Denunceremo' in una nota nota firmata da Luca Fusco e Consuelo Locali, presidente e legale del comitato, dopo la pubblicazione dei documenti desecretati del Comitato tecnico scientifico sull'emergenza Coronavirus (Cts).
Il comitato Noi denunceremo: Ennesimo caso di malagestione
"Ci siamo presi il tempo di leggere ed analizzare tutti i documenti – si legge -. Riteniamo che i contenuti emersi, particolarmente quelli che anticipano il lockdown nazionale, denotino che chi ha ammazzato la nostra gente non siano stati ‘il nemico invisibile' o il ‘virus assassino'". I famigliari delle vittime si chiedono quindi "come si possa arrivare alla terza settimana dalla dichiarazione dello Stato di emergenza senza avere una cernita completa dei letti a disposizione negli ospedali, particolarmente nelle terapie intensive". Inoltre, muovono diversi dubbi su "come si possa aver pensato che non fosse necessario tracciare gli asintomatici". A questo punto, sferrano la loro offensiva sostenendo che "non siamo stati di fronte ad una pandemia, ma all'ennesimo caso di malagestione italiana".
I famigliari: Documenti sono oltraggio a decenza e pudore
I parenti di coloro che non sono sopravvissuti all'infezione da Coronavirus nella Bergamasca credono "che quei documenti rappresentino un oltraggio alla decenza e al pudore". Proprio questo motivo, si legge nella nota ufficiale, i famigliari sottolineano che non intendono "rilasciare dichiarazioni alla stampa", dichiarando che "il nostro silenzio sarà il silenzio di tutti i familiari delle vittime".