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Caso dossieraggi e dati rubati

“Possibile legame fra l’inchiesta Equalize e il sistema Pavia di Mario Venditti”: l’informativa dei carabinieri

L’ultima informativa depositata agli atti dai carabinieri di Varese parla di “numerosi contatti” tra Vincenzo De Marzio, indagato per associazione a delinquere e accesso abusivo a sistema informatico nell’inchiesta Equalize, e Agostino D’Arena, padre di Cristiano e Raffaele. Quest’ultimi, tramite scambio di favori, avevano ottenuto affidamenti “pressoché esclusivi” da Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, e Paolo Pietro Mazza, al tempo sostituto procuratore.
A cura di Enrico Spaccini
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L’ex procuratore Mario Venditti (a sinistra) ed Enrico Pazzali (a destra)
L’ex procuratore Mario Venditti (a sinistra) ed Enrico Pazzali (a destra)
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Potrebbero intrecciarsi le inchieste sul cosiddetto "sistema Pavia" e sui presunti dossieraggi abusivi che sarebbero stati prodotti da Equalize. È quanto emerge da un'informativa del 13 marzo che i carabinieri del nucleo Investigativo di Varese hanno depositato agli atti del fascicolo milanese sull'azienda di sicurezza e investigazioni fondata da Enrico Pazzali. Dai tabulati, infatti, sarebbero emersi "numerosi contatti" tra Vincenzo De Marzio, l'ex carabiniere del Ros e membro dei servizi segreti indagato per associazione a delinquere e accesso abusivo a sistema informatico, e Agostino D'Arena, anche lui ex membro del Ros dei carabinieri e padre di Cristiano e Raffaele, i titolari della società di intercettazioni Esitel che, secondo la Procura di Brescia, avrebbe pagato a Mario Venditti pranzi in ristoranti stellati e venduto auto a prezzi scontati in cambio "dell'affidamento pressoché esclusivo" del "noleggio degli apparati"per le captazioni da parte della Procura di Pavia.

I tabulati in questione si riferiscono a un'utenza telefonica che sarebbe stata attivata da De Marzio il 26 ottobre 2024. Il giorno precedente, su disposizione del procuratore generale Marcello Viola, la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano aveva applicato le prime misure cautelari e eseguito le prime perquisizioni per l'inchiesta su Equalize. Per De Marzio, il pm Francesco De Tommasi aveva chiesto l'arresto, poi respinto dal gip. Secondo l'accusa, il 64enne sarebbe uno dei "fiancheggiatori" della banda dei dossier di Equalize e avrebbe avuto Agostino D'Arena come uno dei "contatti più chiamati".

Il cognome dei D'Arena compare nell'indagine sul presunto "sistema Pavia", in particolare in relazione a Cristiano e Raffaele, figli di Agostino e attualmente soci di Esitel. Si tratta dell'azienda che, secondo la Procura di Brescia, ha ottenuto "l'affidamento pressoché esclusivo" del noleggio degli apparati di intercettazione all'interno della Procura di Pavia. Per l'accusa, in cambio i fratelli D'Arena avrebbero offerto pranzi di lusso e venduto auto a prezzi scontati per un totale di circa 750mila euro. Per questa vicenda, sono indagati Mario Venditti, ex procuratore aggiunto a Pavia, e Paolo Pietro Mazza, al tempo sostituto procuratore, con l'accusa di corruzione e peculato in concorso.

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