Perché l’evento sulla maternità (anche surrogata) a Milano sta provocando polemiche e indignazione
Non si ferma il dibattito sull'evento "Wish for a Baby", l'appuntamento che si svolge annualmente a Milano – quest'anno sarà il 20 e 21 maggio – e che accoglie coppie che vogliono diventare genitori. Sul sito si legge: "Wish for a Baby è rivolto a tutti coloro che desiderano creare o ampliare la propria famiglia". Durante l'evento è possibile incontrare "gratuitamente i migliori esperti di fertilità di tutto il mondo". Due giornate in cui si può visitare una zona terapeutica, avere incontri diretti, assistere a seminari, partecipare a sessioni di domande e risposte sulla co-genitorialità e sull'adozione.
Che cos'è Wish for a Baby
Sulla base di quanto descritto dagli organizzatori dell'evento, si parlerà della sindrome dell‘ovaio policistico, di endometriosi, di fertilità maschile e le implicazioni emotive dei problemi di fertilità. Si parlerà anche di nutrizione, terapie complementare come l'agopuntura e test di fertilità: "Spiegheranno i diversi approcci per aumentare la fertilità, compresi i metodi di trattamento disponibili sia a livello locale che in tutto il mondo", si legge ancora. Si discuterà di fecondazione in vitro e di come scegliere una clinica: "Dell'adeguatezza di un trattamento all'estero, di come gestire gli aspetti emotivi del trattamento e di come aumentare le possibilità di successo".
Ogni anno però si accende la discussione tra contrari e favorevoli all'evento tanto che nel 2022 è saltato: a fomentare la polemica è soprattutto il fatto che durante l'incontro si discuterà di gestazione per altri o maternità surrogata. Per alcuni – tra questi il centro destra, la parte cattolica del Partito democratico e una parte del mondo femminista – l'evento non è altro che un modo per promuovere una pratica vietata in Italia.
L'interrogazione parlamentare
La capogruppo alla Camera di Alleanza Verdi e Sinistra, Luana Zanella, ha presentato un'interrogazione parlamentare per vietare l'incontro: "Si tratta di un evento commerciale che, tra l'altro, pubblicizza cliniche private che operano all'estero, trattamenti e tecniche che garantirebbero risultati certi, consulenze legali, assicurazioni, indirettamente promuovendo il mercato della procreazione. Ma la vita non è un mercato e poi non è questo il modo per promuovere maternità e paternità consapevoli".
La capogruppo chiede poi delucidazioni sul fatto che la gestazione per altri "ufficialmente non dovrebbe far parte della fiera, ma vorremmo essere rassicurate visto che alla analoga fiera di Parigi "Desir d'enfant", la Gpa era ampiamente presentata nonostante la sua pubblicazione sia vietata anche in Francia".
L'ordine del giorno di Pd e Lega in Comune a Milano
Ha sorpreso la scelta di Roberta Osculati, la vicepresidente del consiglio comunale di Milano ed esponente proprio del Partito democratico di firmare un ordine del giorno insieme alla vicecapogruppo della Lega Deborah Giovanati: "Non rassicura il fatto che tra gli sponsor della rassegna in programma a Milano compaia la ‘community' Babble, che offre consulenze dettagliate per intraprendere il percorso di surrogazione di maternità e che nella lista delle cliniche collegate alla manifestazione ci sia il Gruppo Garavelas, che tra i servizi garantiti offre anche la maternità surrogata". Le consigliere invitano la Questura ad attivarsi "per evitare che venga pubblicizzata la maternità surrogata, in palese violazione della legge italiana".
Anche Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Giustizia della Camera e prima firmataria della legge contro la maternità surrogata ha specificato che è "inaccettabile la manifestazione ‘Wish for a baby' in programma a Milano il 20 e 21 maggio, che mette in piazza i bambini trasformati in merce e il corpo delle donne in contenitore da poter noleggiare all'occorrenza, riducendo la fertilità e la genitorialità a meri oggetti sui quali lucrare con sapienti azioni di marketing".