Perché l’aeroporto di Bresso rischia di diventare “un servizio solo per ricchi per inquinare l’aria dei poveri”

"Ormai il piccolo aeroporto di Bresso sta rischiando di diventare una struttura al servizio dei ricchi per inquinare l'aria dei poveri". A parlare a Fanpage.it è Gaetano Petronio, portavoce per Alleanza Verdi-Sinistra di Cinisello Balsamo (nella Città Metropolitana di Milano). Petronio fa riferimento alle parole di Pierluigi Di Palma, presidente di Enac, il quale "ha confermato qualche giorno fa che lo scalo del Parco Nord rientra tra quelli dai quali nei prossimi anni verranno fatti decollare minijet da 19 posti, ma il regolamento redatto nel 2022 specifica chiaramente che l'aeroporto non può essere utilizzato per i voli commerciali".
Il progetto di Enac, ha sottolineato Petronio, non farà altro che "aumentare i livelli di inquinamento ambientale, acustico e i disagi per i cittadini". Lo scorso sabato 27 settembre il consigliere regionale di Avs Onorio Rosati ha presentato in merito un'interrogazione al Consiglio regionale della Lombardia. La redazione di Fanpage.it ha contattato l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, che sulla vicenda ha fatto sapere come per il momento all'aeroporto di Bresso "sono previsti solo interventi di manutenzione alle infrastrutture che l’eventuale attivazione di collegamenti con aeromobili di piccole dimensioni è allo studio di Enac".
Come è regolamentato l'aeroporto di Bresso
Il documento centrale per la gestione dell'aeroporto di Bresso è il protocollo d'intesa, siglato nel 2007, tra gli altri, da Regione Lombardia, Enac e i Comuni di Bresso, Cinisello Balsamo e Milano, e basato sul Piano di riassetto aeroportuale di Enac del 2005. In queste pagine, era stato stimato che nell'arco di un anno avvenissero circa 25mila passaggi sull'aeroporto di Bresso, quindi poco meno di 70 aerei al giorno che transitano sopra i cieli dei comuni del nord di Milano.
La gestione tecnico-economica dello scalo, infine, a partire dall'1 aprile 2022 è in capo a Enac Servizi S.r.l. Unipersonale, mentre la vigilanza alla Direzione Aeroportuale di Milano Linate. Nello stesso anno era stato redatto il regolamento che specifica che l'aeroporto di Bresso "è aperto al traffico aereo civile", aggiungendo però che "sono escluse tutte le attività riferibili al trasporto commerciale di passeggeri e cargo o comunque interessato da vendita di biglietti a passeggeri".
Il progetto dei nuovi vertiporti
Una prima svolta è arrivata il 19 ottobre 2023 quando la giunta di Milano ha autorizzato la Sea S.p.a. a costituire una società per l’implementazione del sistema Urban Air Mobility attraverso la realizzazione e la gestione di vertiporti. In totale sono quattro i vertiporti, tutti con un'estensione di 6mila metri quadri e che faranno anche da "fermate" per i taxi. Lineate, Scalo Romano, Citylife e Malpensa, tutti inaugurati nel 2026 in occasione delle Olimpiadi di Milano-Cortina.
Nel frattempo, però, il Piano nazionale degli aeroporti (Pna) redatto da Enac ha confermato che questo tipo di attività, entro il 2035, verrà replicata anche in altri aeroporti. Si tratta di sette piattaforme urbane e aeroportuali, a Milano, Roma, Torino, Venezia, Bari e Cortina, e sette infrastrutture per voli privati agli scali di Torino-Aeritalia, Alessandria, Como Idroscalo, Roma-Urbe, Palermo-Boccadifalco e, appunto, Milano-Bresso. Il nome ufficiale è Regional Air Mobility (Ram) e prevede l'utilizzo di piccoli velivoli da al massimo 19 passeggeri e con biglietti dal costo massimo previsto intorno ai 100 euro.
"Bresso è diventato ormai un aeroporto di linea e crea numerosi disagi ai cittadini"

"È già da oltre un anno che il traffico aereo di Bresso è in continuo aumento, soprattutto nei fine settimana", ha spiegato Petronio: "Lo scorso anno abbiamo scoperto una compagnia aera austriaca che faceva scalo a Bresso e lo collegava con Vienna o Ginevra, andando contro il regolamento del 2022. Siamo sicuri che la soglia dei 70 passaggi medi giornalieri è stata superata e alcuni cittadini hanno anche segnalato la possibilità che i velivoli si stiano muovendo fuori dai perimetri che erano stati stabiliti". Secondo Avs, i cittadini di Cinisello Balsamo, ma anche degli altri comuni limitrofi, devono fare i conti con "inquinamento acustico, ambientale e tutti i disagi che comporta vivere sotto quello che ormai è diventato un aeroporto di linea. Il problema è che se Enac è gestore ed è anche controllore, come facciamo a sapere se quello che viene fatto è regolare o no?".
La questione è arrivata nei giorni scorsi anche nel Consiglio regionale della Lombardia. Onorio Rosati, sempre per Avs, ha presentato un'interrogazione chiedendo, tra le varie cose, se esiste un protocollo che indichi il numero massimo dei passaggi che possono essere effettuati e la quota minima da rispettare da parte degli aerei. La richiesta è anche quella di conoscere un eventuale ente che si occupi del controllo delle eventuali infrazioni e se, alla luce di questi nuovi progetti, è previsto un aggiornamento del protocollo del 2007.