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Perché il sindaco di Como vuole i clandestini fuori dalla città e perché li vuole mandare in Sardegna

Il sindaco di Como Alessandro Rapinese è finito al centro della polemica dopo le sue parole sugli immigrati regolari presenti nella sua città. Ha suggerito di rimpatriare quelli irregolari e “nell’attesa di mandarli in Barbagia”.
A cura di Giorgia Venturini
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È già polemica sul sindaco di Como Alessandro Rapinese. A poche settimane dall'insediamento come primo cittadino una sua proposta ha scatenato già polemiche tanto che sono intervenuti nella discussione anche alcuni leader politici nazionali. Oltre che ai sardi. Ma perché la Sardegna si è mossa contro le parole del sindaco di Como?

La proposta di Rapinese di portare i clandestini in Barbagia

Rapinese ha proposto di "portare i clandestini in Barbagia in attesa di essere rimpatriati". La proposta di mandare gli immigrati irregolari nella famosa zone della Sardegna arriva a pochi giorni dalla violenza sessuale subita da una donna di 58 anni picchiata e violentata a Como in una vecchia cabina telefonica la notte tra sabato 6 e domenica 7 agosto. I fatti sono accaduti a pochi metri dal Tribunale. Almeno 30 sono stati i passanti che hanno lanciato sguardi e sentito le grida della donna senza che nessuno sia intervenuto. A chiamare i soccorsi sono state due ragazze straniere che si sono accorte di quanto stava accadendo dall'altra parte della strada. Il presunto responsabile è stato rintracciato e arrestato poco dopo: si stratta di un pakistano irregolare in Italia.

Il sindaco Rapinese, in un intervista a La Provincia di Como, ha precisato che dovrà intervenire sulla situazione di degrado ma anche che "se fossi il legislatore non consentirei la libera circolazione a chi non ha i documenti in regola. E mentre si attende che vengano rimpatriati ci sono ampie zone deserte della Barbagia che potrebbero ospitarli".

La reazione della politica e dei sardi

Le parole non sono piaciute ai sardi e ad alcuni politici che hanno risposto subito – anche via social – al primo cittadino Comasco. "La zona deserta è la sua testa, non la Barbagia", ha detto Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia. Mentre Pier Luigi Bersani ha twittato: "Sindaco di Como: i migranti in Barbagia. Ormai l’inflazione di stupidaggini è a tripla cifra". Il leader della Lega Matteo Salvini ha invece rimarcato le parole del primo cittadino non citando però la Barbagia e la Sardegna: "La città di Como la sera non è sicura, fuori i clandestini".

Infine il deputato sardo di FdI Salvatore Diedda è intervenuto anche lui nella discussione, riportata su La Repubblica: "Siamo sicuri che il sindaco di Como, tal Alessandro Rapinese, voglia prontamente scusarsi con tutti i barbaricini e tutti i sardi per l’infelice battuta sulle zone desertiche della stessa Barbagia in cui trasportare gli immigrati. Siamo altrettanto sicuri che non si limiterà a parole ma lo voglia fare comprando degli spazi pubblicitari pubblicizzando la prossima edizione di ‘Autunno in Barbagia".

La replica alla polemica del sindaco di Como

Una volta suscitata la polemica il sindaco Rapinese ha voluto nuovamente intervenire per le scuse e per puntualizzare: "Mi spiace per i sardi, non volevo offenderli. La mia era un'iperbole", ha precisato all'Ansa. E poi ha aggiunto: "Evidentemente però i clandestini non li vogliono neppure in Sardegna. Forse dovevo proporre Capalbio, visto che è un luogo amato e frequentato da esponenti politici di un’altra area immagino che saranno i benvenuti".

Il sindaco infine spiega la situazione immigrazione a Como: "L'immigrazione va controllata e gestita, il parlamento ne prenda atto il mio territorio ha pagato prezzi altissimi, essendo terra di frontiera. Qui da noi sono noti i fatti, la cronaca purtroppo racconta spesso episodi di estrema violenza. Ci ricordiamo tutti cosa è successo con don Roberto Malgesini, ucciso da un immigrato che assisteva". E per conclude all'agenzia stampa spiega: "Il mio Comune non ne può più, spendiamo 4 milioni e mezzo per l’accoglienza dei minori non accompagnati nessuno paga quanto Como. Siamo massacrati dalla gestione allegra dell’immigrazione: lo capiscano a Roma".

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