Operai pagati 4 euro all’ora, arrestato imprenditore: il video della fabbrica in cui erano costretti a vivere

I carabinieri hanno arrestato per caporalato un imprenditore di origine cinese titolare di una ditta di abbigliamento nell’hinterland milanese nella quale gli operai lavoravano anche 90 ore alla settimana per 4 euro all’ora. I lavoratori erano costretti a vivere nella fabbrica in pessime condizioni igieniche. Le indagini sono partite dalla denuncia di un dipendente che ha raccontato di essere stato picchiato dal titolare dopo aver chiesto il pagamento degli stipendi arretrati.
A cura di Alice De Luca
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I Carabinieri di Milano hanno arrestato un imprenditore cinese che amministrava una ditta di abbigliamento nella quale erano impiegati in condizioni di sfruttamento 10 lavoratori connazionali, di cui 6 occupati in nero e 5 privi di permessi di soggiorno. I dipendenti dell'azienda erano obbligati a lavorare in alcuni casi fino a 90 ore alla settimana senza riposi (quindi circa 13 ore al giorno) con retribuzioni pari a 4,00 euro all'ora. I lavoratori, che dormivano nella fabbrica dell'hinterland milanese in pessime condizioni igieniche, non ricevevano nessun tipo di formazione professionale né erano sottoposti a un'adeguata sorveglianza sanitaria.

L'arresto dell'imprenditore è scattato al termine delle indagini condotte dal Nucleo Operativo del Gruppo per la Tutela del Lavoro dei Carabinieri. Gli approfondimenti dei militari, a loro volta, sono cominciati dopo la denuncia di uno dei lavoratori, che aveva deciso di rivolgersi alla Procura esasperato dalle condizioni di sfruttamento. L'operaio ha deciso di chiedere aiuto dopo che, a  febbraio 2025, si è rivolto al datore di lavoro per ottenere il pagamento di stipendi arretrati per un valore complessivo di 10mila euro. L'imprenditore ha reagito picchiando il lavoratore e procurandogli ferite con una prognosi di 45 giorni. 

Il datore di lavoro ha cercato di sfuggire alle sue responsabilità intestando l'azienda al figlio e figurando come dipendente. Quando i carabinieri hanno fatto irruzione nella ditta, due lavoratrici irregolari si sono nascoste nel vano montacarichi sul tetto del capannone, come aveva suggerito loro l'imprenditore. L'uomo è stato arrestato con l'accusa di caporalato e gli è stata comminata un'ammenda di 95mila euro, a cui si aggiungono 39mila euro di sanzioni amministrative.

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