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Ultime notizie sull'omicidio di Laura Ziliani

Caso Ziliani, la vicina: “Nella casa di Temù rumori e passi sulle scale durante la notte dell’omicidio”

“La notte del 7 e dell’8 maggio – notte in cui l’ex vigilessa è scomparsa – nella casa di Laura a Temù c’erano rumori e passi per tutta la notte”, lo riferisce la vicina di casa dell’ex vigilessa scomparsa a maggio e trovata morta ad agosto. Dalle ultime testimonianze emerge anche che la mattina le due figlie hanno pulito fuori dal garage.
A cura di Giorgia Venturini
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Dove Laura è stata uccisa e come è stato portato via il corpo. Sono queste le due domande su cui si concentrano ancora gli inquirenti per risolvere il giallo sulla morte di Laura Ziliani: in carcere con l'accusa di omicidio ci sono le due figlie Paola e Silvia e il fidanzato della maggiore Mirto Milani. Fondamentale ora potrebbe essere la testimonianza di una vicina di casa che racconta: "La notte del 7 e dell'8 maggio – notte in cui l'ex vigilessa è scomparsa – nella casa di Laura a Temù c'erano rumori e passi per tutta la notte", come riporta anche Quarto Grado. La donna riporta che si sentivano delle voci ma non litigi. Bisogna però cercare di capire a che ora sono stati sentiti questi passi: Laura Ziliani aveva inviato alle 22.37 al compagno una foto della torta che le figlie le avevano preparato in occasione della festa della mamma.

La mattina le figlie hanno pulito fuori dal garage

Emergono altre testimonianze e altri particolati di quanto successo la sera del 7 maggio e la mattina dell'8. Ci si domanda quando il corpo è stato portato via dalla casa: forse i rumori sentiti la sera stessa dell'omicidio possono essere riconducibili allo spostamento del cadavere da parte delle figlie e di Mirto. Altro particolare emerso è che la mattina successiva le due ragazze hanno pulito davanti al garage della casa di Laura: "Cosa che non facevano mai", racconta un altro vicino a Quarto Grado. Tra le ipotesi anche quella che il corpo sia stato condotto fuori casa la mattina, durante i due viaggi che il trio hanno fatto in discarica per portare via alcuni materassi. Ora la Procura di Brescia sta facendo accertamenti su altre sei persone. E ancora: al vaglio dei magistrati ci sono i computer dei tre arrestati. "E avrebbero già trovato alcuni elementi significativi", precisa il sindaco di Temù Giuseppe Pasina. Sotto sequestro ci sarebbe anche il diario di montagna di Laura, ma non è noto se contengono degli indizi fondamentali. Si continua a indagare sul movente economico: le figlie dopo il ritrovamento del cadavere avevano fatto richiesta di già in Comune del certificato di morte.

Il parroco di Mirto: Il ragazzo mi ha detto che è innocente

A credere all'innocenza di Mirto Milani è il sacerdote che lo conosceva bene Ugo Patti. "L'ho visto a fine luglio insieme ai suoi genitori", spiega a Quarto Grado il parroco. E poi aggiunge: "Ho visto il ragazzo non sereno, piangeva. Era preoccupato di finire in carcere e si era trovato in una situazione sbagliata. Mi ha detto che era innocente". Così per il parroco lo sono anche i suoi genitori che si erano presentati la mattina della scomparsa a casa della Ziliani "per aiutare i ragazzi". Poi don Patti aggiunge: "Non vedo Mirto come un manipolatore. Non capisco però perché non abbiamo scelto di non parlare davanti ai magistrati". Mirto, così come le due figlie entrambi amanti del ragazzo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Le due sorelle sono ora nella stessa cella: non hanno chiesto un sostegno psicologico.

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