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Omicidio Laura Ziliani, il sindaco: “Le figlie non hanno mai partecipato alle ricerche”

“Durante le ricerche, durante i venti giorni in cui si cercava Laura Ziliani, loro non sono mai uscite e non hanno mai partecipato alle ricerche”: a dirlo alla trasmissione “Quarto Grado” è il sindaco di Temù, Giuseppe Pasina. Il primo cittadino si riferisce alle due figlie di Ziliani, Silvia e Paola Zani, che insieme al fidanzato della prima sono stati arrestati con l’accusa di aver ucciso e nascosto il cadavere di Ziliani.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Un quarto d'ora dopo quell'appello erano sedute in un bar a Temù a bere un caffè in quattro. Erano tranquille e beate. Durante le ricerche, durante i venti giorni in cui si cercava Laura Ziliani, loro non sono mai uscite e non hanno mai partecipato alle ricerche": a dirlo ai microfoni della trasmissione "Quarto Grado", in onda su Rete Quattro, è il sindaco di Temù, Giuseppe Pasina. Il primo cittadino si riferisce alle due figlie di Laura Ziliani, Silvia e Paola Zani, che insieme al fidanzato della prima Mirto Milani sono stati arrestati con l'accusa di aver ucciso l'ex vigilessa e averne nascosto il cadavere.

Potrebbero esserci presto nuovi indagati

Le due, l'8 maggio scorso, hanno contattato i soccorsi affermando che la madre fosse scomparsa durante una passeggiata in montagna. Per giorni sono state avviate le ricerche senza alcun esito. Dopo alcune settimane sono state trovate delle scarpe e un paio di jeans che – secondo gli inquirenti – sarebbero stati lasciati lì dal trio. Per il momento il movente sarebbe legato alla volontà dei tre di ottenere il patrimonio della donna che contava diversi immobili in tutta la provincia di Brescia. Sempre durante la trasmissione emergerebbero nuovi dettagli sembrerebbe che gli inquirenti siano pronti a iscrivere nel registro degli indagati nuove persone e che avrebbero rintracciato la persona che, subito dopo la scomparsa della 56enne, avrebbe inviato una segnalazione.

Sarebbe stato individuato l'autore della segnalazione anonima

Otto giorni dopo l'appello delle figlie, era arrivata una e-mail alla polizia locale della Valle Camonica nella quale una persona sosteneva di aver visto "il nostro vicino che ha preso sulle spalle una signora priva di sensi dalla macchina". Subito dopo veniva scritto che quel corpo sarebbe appartenuto alla signora Laura. Gli inquirenti non erano ancora riusciti a risalire all'identità di questa persona, ma sembrerebbe che adesso vi sia una svolta. Resta ancora da capire dove sia stato nascosto il corpo nei tre mesi antecedenti la scomparsa. Non si esclude che presto si possa far luce su questo punto oscuro della vicenda.

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