Omicidio di Donato Carbone a Cernusco sul Naviglio: chiesti tre ergastoli

Il pubblico ministero di Milano Maura Ripamonti ha chiesto tre ergastoli per l'omicidio di Donato Carbone, l'uomo di 63 anni ucciso con undici colpi di pistola il 16 ottobre 2019 all'interno di un box a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano. Il processo si sta svolgendo in Corte d'Assise e vede come imputati Edoardo Sabbatino e Leonardo La Grassa, considerati il presunto esecutore materiale e mandante dell'omicidio, e Giuseppe Del Bravo, accusato di omicidio aggravato, porto abusivo di arma clandestina e ricettazione in concorso.
Le indagini degli inquirenti
In base alle indagini degli inquirenti, l'omicidio sarebbe dovuto a un regolamento di conti. La Grassa avrebbe partecipato ai sopralluoghi insieme ai due presunti killer e li avrebbe accompagnati a ritirare le armi per commettere il reato. Nel giorno dell'omicidio, Sabbatino avrebbe seguito il 63enne a bordo di un'auto rubata fino al suo garage. Dopodiché avrebbe sparato tre colpi di pistola e poi, visto che l'arma si era inceppata, altri otto proiettili con una pistola di scorta. Si sarebbe incontrato poi con Del Bravo e La Grassa – come ripreso dalle videocamere di sorveglianza – all'interno di un bar per consegnare a quest'ultimo le armi utilizzate che poi sarebbero state buttate in un canale dove sono state trovate dai carabinieri.
La prossima udienza si svolgerà a giugno
A incastrare La Grassa invece è stato il sistema conto-targa e il fatto che per effettuare i sopralluoghi abbia utilizzato la macchina della moglie. L'omicidio aveva scosso l'intera comunità di Cernusco dove Carbone era conosciuto. La prossima udienza, dove ci saranno anche le parti civili e la difesa, si svolgerà a giugno.