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Oltre 150 detenuti in rivolta, grave un 24enne: cosa potrebbe esserci dietro le tensioni al carcere di Como

Ieri sera è esplosa una rivolta all’interno del carcere di Como dopo un tentativo di evasione fallito. Ecco cosa potrebbe esserci dietro le tensioni al Bassone: dalla mancanza del Garante dei detenuti al sovraffollamento e alla carenza di organico.
A cura di Giulia Ghirardi
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La rivolta di oltre 150 detenuti al carcere Bassone di Como
La rivolta di oltre 150 detenuti al carcere Bassone di Como

Oltre 150 detenuti coinvolti. Un ragazzo di 24 anni ferito e trasportato in ospedale in gravi condizioni. Due agenti in pronto soccorso. È questo il bilancio della rivolta che è stata organizzata ieri sera, giovedì 13 aprile, da un gruppo di detenuti all'interno del carcere Bassone di Como dopo un tentativo di evasione fallito.

Un clima di tensione non nuovo all'Istituto, sintomo di un problema che da mesi viene ignorato, denunciato da Fanpage.it: il Bassone è senza un Garante dei detenuti, la figura che gioca un ruolo chiave nella tutela e salvaguardia dei diritti dei detenuti e delle detenute e che è titolata ad ascoltare, prevenire e monitorare le condizioni all'interno del carcere. Quando, però, in un carcere manca il Garante, il pericolo non è solo formale, ma anche politico e, prima di tutto, sociale. E il Bassone ne è, ancora una volta, un esempio.

L'evasione fallita e la rivolta al Bassone

Come ha spiegato Gennarino De Fazio, segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, ieri mattina sarebbe stato sventato un tentativo d'evasione dal carcere del Bassone. Poco dopo, però, "un agente sarebbe stato costretto a ripararsi in uno sgabuzzino, assediato da alcuni detenuti" che avrebbero dato il via a una protesta all'interno di due sezioni dell'Istituto, poi trasformatasi in una vera e propria rivolta.

La rivolta di oltre 150 detenuti al carcere Bassone di Como
La rivolta di oltre 150 detenuti al carcere Bassone di Como

La situazione sarebbe degenerata al punto da richiedere diversi rinforzi in tenuta antisommossa da Milano e altri istituti lombardi. Insieme a loro anche i carabinieri, i vigili del fuoco e i soccorritori del 118. Come testimoniano alcuni video mandati a Fanpage.it, nel tardo pomeriggio di ieri il Bassone si è ritrovato completamente circondato dalle vetture delle forze dell'ordine e da sette ambulanze. In seguito alle tensioni all'interno del carcere, tre agenti della polizia penitenziaria sono stati trasportati in codice verde all'ospedale di Cantù con alcune contusioni, mentre un detenuto di 24 anni è stato soccorso e trasportato all'ospedale Sant’Anna in codice rosso con una sospetta lesione spinale. Stando a quanto riferito, il ragazzo sarebbe rimasto schiacciato accidentalmente da altri detenuti tra i battenti di un cancello.

Perché la situazione al Bassone è problematica

"Quello che sta succedendo era prevedibile", ha dichiarato Domenico Benemia, segretario per la Lombardia della Uilpa Polizia Penitenziaria. "Sono state fatte delle modifiche, è stato rimosso il comandante della Penitenziaria che non era però il problema, perché il problema è a monte. Servono più uomini e una gestione diversa delle risorse a livello regionale".

Come appreso da Fanpage.it, già lo scorso 27 giugno l'associazione Nessuno tocchi Caino, la Camera Penale di Como e Lecco e alcuni membri del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Como e di Lecco avevano organizzato una visita al carcere di Como. Dalla visita era nato un report che aveva portato alla luce, tra l'altro, un tasso di sovraffollamento stimato intorno al 192 per cento. Tra le altre gravi criticità, una carenza dell'organico e del personale necessario a una corretta gestione degli spazi e delle persone all'interno.

Ad aggravare una situazione già di per sé critica, anche la mancanza da giugno del Garante dei detenuti. "Quando tale figura manca il rischio è che le eventuali criticità restino inascoltate, i dati ignorati, le zone grigie non affrontate", aveva spiegato l’ex Garante, Alessandra Gaetani, a Fanpage.it. Così, però, il rischio è che il carcere di Como si trasformi in una dimensione fantasma all'interno della città, pronta a esplodere alla prima criticità. I fatti di ieri ne sono una dimostrazione.

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